La città «modello» dei social network
Venezia? Un modello di città capace di generare tribù digitali, con oltre 6 mila cittadini che si ritrovano a discutere in una dozzina di attivissimi social network. Li ha censiti Mauro Magnani, «cacciatore» di gare internazionali per una società d'ingegneria e «aggregatore di tribù» del web.
Venezia fa scuola nel mondo dell'aggregazione sociale e politica in Rete? «A chiunque conosca abbastanza bene la realtà del social networking veneziano», spiega Magnani, «risulta di tutta evidenza quante siano le aggregazioni che utilizzano già da anni un ning, un gruppo di discussione, una pagina di Facebook per promuovere la loro attività: il dato interessante e che va meditato è che il 10% della popolazione di Venezia è realmente "attivo" nel confronto in Rete, una fruizione di Internet indubbiamente di tipo evoluto. Certo non tutti interagiranno con la stessa intensità, ma il dato è impressionante».
1701 iscritti a 40xVenezia.ning.com, 1176 a Salviamo Venezia, 798 a Venessia.com, 721 Ripopolare Venezia, 700 FronteperVenezia, 656 Venezia Wifi comunity, 432 Save Venetian Beach (in difesa del Lido degli Alberoni), Tribù digitale Venezia 377, Un volto Nuovo per Venezia, Associazioni per Venezia 142, Venezia in movimento 124, Boca de le Denunzia 122. Molti nomi si rincorrono da una parte all'altra, ma il fenomeno esiste: "lamentificio" o reale possibilità di incidere sul quotidiano?
«Importante è che molte centinaia di persone abbiano capito che il mezzo offerto da Internet può, "deve", essere utilizzato concretamente nell'ottica della promozione di un effettivo cambiamento», prosegue Magnani la sua analisi, «certo, in qualche caso il "rumore di fondo" non è indifferente, ma è preferibile far cernita attiva di ciò che è disponibile in Rete piuttosto che appiattirsi nel ruolo passivo di spettatori della tivù. La chiave oggi è l'interazione e la condivisione di saperi e non c'è mezzo più efficiente della Rete per far questo».
La comunità più forte come numero di componenti è quella di Cittadinanza Digitale, ormai vicina ai 20.000 iscritti: gli aderenti alla rete wi-fi creata dal Comune. «E' un intervento pubblico importante, che sarà ricordato per il suo impatto innovativo», conclude Magnani, «ora, a mio parere ora devono essere forniti ai cittadini contenuti informativi localizzati di buon livello, possibilmente coinvolgendo nella generazione degli stessi proprio cittadini e turisti di passaggio. Contenuti che vanno immediatamente posti in Rete. Credo insomma che un servizio di informazione strettamente locale ed in tempo reale sia davvero una priorità di servizio. Gli americani le chiamano hyperlocal news».
Anche le «tribù» veneziane si sono iscritte al barcamp in programma dal 23 al 25 ottobre all'Arsenale: non un ritrovo goliardico di appassionati smanettoni, ma l'incontro tra esperti ed appassionati della rete per generare nuovi contenuti. «Personalmente avrei chiamato questo appuntamento Forum dell'Innovazione», conclude Magnani, «usare termini come barcamp e/o blogger contribuisce ad aumentare la distanza con quanti in Rete ci sono arrivati da poco o ci arrivano solo adesso. Invece si cercherà di parlare anche a quella parte di utenza di Internet meno addetta ai lavori, per consolidare un rapporto virtuoso di collaborazione tra le varie realtà che già oggi si confrontano in Rete. Con l'obbiettivo comune di produrre idee e proposte innovative utili alla collettività, come nel caso dell'elaborazione della Carta Etica Digitale, per una fruizione consapevole della Rete che presenteremo come elaborato comune degli iscritti all'Associazione Innovatori».