Così l'orto si fece comunità
La millenaria storia di Sant'Erasmo, «orto di Venezia», cambia di colpo agli inizi del secolo. Tre eventi nuovi ne modificano il futuro, e il terreno agricolo diventa nucleo abitato, vera comunità della laguna. La costruzione dei moli foranei, che la trasformano da «litorale a isola», l'istituzione della parrocchia e l'annessione al Comune di Venezia. Ecco la storia recente dell'isola verde che sta tra Murano e Burano. Striscia di terra grande come Venezia, terra di contadini e campioni del remo. La traccia con il rigore dello storico Giorgio Crovato, direttore di banca in pensione, studioso di storia della laguna e di tradizioni veneziane. L'ultima sua fatica, pubblicata nella collana «Novecento a Venezia, le memorie e le storie», diretta da Mario Isnenghi per la casa editrice «Il Poligrafo», riguarda appunto la storia di Sant'Erasmo. Isola in posizione splendida, tra la laguna e il mare, a due passi da San Francesco nel Deserto con cui era un tempo unita da un ponticello. Isola di carciofi e verdure, di campioni del remo come la famiglia Vignotto. E adesso isola della cultura, con la Torre Massimiliana restaurata e diventata uno spazio espositivo raffinato, le barche dei veneziani che in estate ci vanno a pesca e a passare le domeniche sulle spiaggette. Giorgio Crovato, autore anche di libri sulle isole abbandonate e le regate - insieme al fratello Maurizio - ha speso un po' di tempo in ricerche d'archivio e soprattutto «sul campo», a raccogliere dalla voce delle anziane donne dell'isola ricordi e testimonianze. Ne esce un lavoro di grande correttezza filologica, utile a ricostruire la storia recente della comunità sarasmina. Ecco anche le foto d'epoca in bianco e nero, la famosa banda di Sant'Erasmo e gli anziani dell'isola, il maestro Molin che insegna la musica, i Vignotto e le regate sociali. E poi i lavori tradizionali e la pesca. Sant'Erasmo, isola dei carciofi, faceva i soldi a inizio secolo ospitando come una grande discarica le «scoasse» provenienti dalla città. Ecco i bambini degli anni Trenta, i cippi della conterminazione lagunare, i matrimoni e le processioni, le nuove case cresciute in fretta nel dopoguerra. Il libro sarà presentato domani alle 19 nella chiesa di Sant'Erasmo dall'autore alla presenza del sindaco Massimo Cacciari e del professor Mario Isnenghi.
(Alberto Vitucci)