Neonato trovato nel cassonetto da un necroforo

BRESCIA.L'hanno gettato in un cassonetto davanti a un cimitero, quando aveva poche ore di vita. E' salvo, perché il custode del cimitero ogni giorno va al lavoro prima che sorga il sole per vedere se «qualche lumino si è bruciato». Un giorno Luca, il neonato trovato a due passi da cimitero di Pralboino (Brescia), saprà che quando aveva qualche ora di vita ha rischiato di non vedere mai il mondo. Erano circa le sei di ieri mattina quando Lorenzo Merigo, infermiere in pensione, custode e tumulatore «pro tempore» del cimitero del piccolo paese della Bassa bresciana ha sentito qualcosa che assomigliava a un pianto. «Ho pensato a un gatto - racconta Lorenzo - anche perchè proprio giovedì ne avevo tirato fuori uno da un cassone. Ma poi avvicinandomi ho capito che era qualcosa di diverso». Quando ha aperto il cassonetto, tra le buste di plastica che lo riempivano c'era anche quella da cui proveniva il pianto. Lorenzo l'ha aperta, ed è rimasto sconvolto: «C'era dentro un neonato che piangeva - e anche lui piange nel raccontare - ma appena ho aperto il sacchetto, che era stato chiuso con un nodo molto stretto, il piccolo ha smesso di piangere». «Ho chiamato i carabinieri, e loro hanno chiamato il 118. Il bambino, ancora sporco di sangue, è stato portato all'ospedale di Manerbio». E quasi in contemporanea al salvataggio, è arrivato il camion della nettezza urbana. All'ospedale, una dottoressa ha dato il nome Luca al neonato: il piccolo pesa 2 chili e sei.