I killer arrivano in ambulanza: un morto
NAPOLI. I killer hanno agito come nella Chicago anni Venti: nascosti nell'ambulanza, hanno frenato la corsa del mezzo e sparato all'impazzata. Sotto numerosi colpi è caduto Pasquale Russo, 41 anni, ritenuto elemento di spicco del clan Pianese. E' successo ieri a Qualiano, entroterra di Napoli: la camorra è tornata ad ammazzare.
L'ambulanza era stata rubata a Napoli ad una società privata lo scorso 1 novembre ed è stata ritrovata completamente bruciata poco lontano dal luogo dell'agguato. Russo faceva parte della cosca capeggiata dal boss Nicola Pianese, ucciso anch'egli in una imboscata tesa dai killer lo scorso 14 settembre a Varcaturo, nella degradata striscia di confine tra le province di Napoli e Caserta. La giornata si era aperta con una retata dei carabinieri a Fuorigrotta, area occidentale di Napoli: venti arresti su mandato della Direzione distrettuale antimafia di Napoli tra gli esponenti dei due clan che si contengono nel quartiere lo spaccio di droga e l'estorsioni, quello egemone di Antonio Amato, 54 anni e la cosca che fa capo a Salvatore Zazo, 49 anni. Quest'ultimo è stato sorpreso e arrestato a Roma insieme a Vincenzo Esposito in un appartamento di via Cortina d'Ampezzo, nella zona della Camilluccia. Per tutti l'accusa è di associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni, tentato omicidio. Nell'ambito del filone politico della stessa indagine è finito in manette anche Giuseppe Primiano Nocerino, candidato di Forza Italia nelle ultime elezioni per il Consiglio comunale. Per lui l'accusa è di aver pagato una somma di denaro al clan Bianco in cambio di un pacchetto di voti. Secondo le indagini della Dda il candidato avrebbe incassato con questo sistema 175 delle 192 preferenze, che non gli hanno comunque consentito di essere eletto.
E ieri con una vasta operazione di controllo del territorio le forze dell'ordine hanno cinto d'assedio alcune zone della città e della provincia. Mentre 400 uomini dei carabinieri passavano al setaccio le piazze dello spaccio di Scampia e di Melito, Comune a nord di Napoli, agenti della questura, squadre tagliatori dei vigili del fuoco, personale della polizia scientifica, unità cinofile antidroga e persino agenti del reparto mobile di Roma, controllavano palmo a palmo il rione Sanità, teatro di una faida di cui si temono ancora sviluppi. Controlli serrati anche nei fortini dei clan a Torre Annunziata. Nel corso delle operazioni sono state arrestate una decina di persone, tra cui due immigrati polacchi, quasi tutte per reati legati allo spaccio di droga o per rapina. I blitz di ieri seguono a tambur battente quelli dei giorni scorsi e rappresentano un primo assaggio del «nucleo di azione rapida», il piano inserito nel pacchetto di interventi per Napoli sicura presentato dal ministro Amato la scorsa settimana in città. Alla Sanità sono state controllate anche numerose cappelle votive, persino il busto dedicato a Totò, in via Santa Maria Antesaecula, potenziale nascondiglio di stupefacenti.