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INDAGATA LA PROPRIETA' DELLO STABILE
La Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ha indagato per omicidio colposo il legale rappresentante della società proprietaria dello stabile di Porto d'Ascoli dove l'altra sera è morto il piccolo Alessio Persico, 5 anni, caduto nel vano di un ascensore in costruzione pieno di acqua melmosa, nella quale è probabilmente annegato. Il vano, provvisoriamente coperto da un'asse di legno, si è dimostrato una vera e propria trappola nella quale il bambino è precipitato probabilmente nel tentativo di prendere una vecchia palla avvistata da lontano.
IMMIGRATO SENZA PERMESSO
SPARI INTIMIDATORI, UN MORTO
E' stato colpito dai proiettili esplosi contro le finestre della guardiola-alloggio della ditta dove lavorava come custode l'immigrato bulgaro Boris Miroslavov Radoslav, 28 anni, ucciso a Qualiano, centro dell'entroterra napoletano. Questi i primi elementi raccolti dai carabinieri, che indagano su quello che appare un gesto intimidatorio nei confronti del titolare dell'Ige Mar srl, una piccola impresa che produce calcestruzzo. L'immigrato bulgaro era in Italia da sette mesi ed era privo di permesso di soggiorno. Occupava una camera retrostante la guardiola di vigilanza, dove dormiva anche insieme alla sua compagna, anche lei cittadina bulgara. E qui è stato colpito e ucciso.
GIOVEDI' RIPRENDE IL PROCESSO
«CALVI, NON FU OMICIDIO»
«Sono molte le perizie che nel corso degli anni, ben 23, i periti hanno svolto sul corpo del banchiere Roberto Calvi. Tutte, però, non hanno raggiunto la prova inconfutabile che il banchiere sia stato ucciso».
Lo afferma l'avvocato Ersilia Barracca, difensore di Manuela Kleinszig, uno dei cinque imputati che da giovedi prossimo dovranno rispondere, davanti alla seconda corte di assise di Roma, di concorso nell'omicidio dell'ex presidente del Banco Ambrosiano, trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri, a Londra, il 18 luglio 1982. Con Kleinszig saranno processati Flavio Carboni, Pippo Calò, Ernesto Diotallevi e Silvano Vittor.