Interporto punta sul polo logistico del Nordest
VENEZIA. L'Interporto di Venezia pensa in grande e inaugura cantieri per 45 milioni di euro, che permetteranno in futuro di aumentare l'occupazione di altre 150 unità. Ieri con una cerimonia alla quale hanno partecipato più di 500 persone, tra cui molti esponenti politici, Eugenio De Vecchi, consigliere delegato dell'Interporto, ha inaugurato assieme al sottosegretario alle Infrastrutture, Paolo Mammola, il via ai lavori di trasformazione dei terreni dell'ex Sava, acquisita dalla società per realizzare l'ambizioso progetto del polo della logistica, capace di competere con gli altri porti e l'estero.
Nasceranno cosi lungo via dell'Elettricità il magazzino del freddo (100 mila metri cubi di celle frigorifere per lo stoccaggio di surgelati e cibi, che sarà gestito dall'Interporto assieme ad uno dei soci, i fratelli Rossi, proprietari di Metarex e Dolcemare, aziende specializzate in pesce); un magazzino per la logistica di 16 mila metri quadrati che sarà affidato ai Magazzini Generali di Padova; un nuovo silo dalla capacità di 100 mila tonnellate per lo stoccaggio di prodotti di rinfusa. E ancora, gli investimenti permetteranno di realizzare altri due chilometri di binari per la formazione di treni merci (e ridurre il peso del traffico su gomma), e l'acquisto di due gru per le banchine, capaci di sollevare fino a 100 tonnellate e all'avanguardia nella movimentazione delle merci.
Un investimento economico decisamente importante: se si aggiungono i 55 milioni di euro spesi nei primi dieci anni di vita della società pubblico-privata, ha ricordato De Vecchi, l'investimento complessivo attivato tocca i 100 milioni di euro, ed ha permesso (unico esempio a Porto Marghera) di riconvertire una fabbrica che aveva chiuso i battenti, l'Alucentro, e messo in mobilità i lavoratori, in un progetto che ora fa davvero gola a molti.
Ben 500 persone ieri hanno partecipato all'inaugurazione, tra cui spiccavano anche volti noti della politica come Gianni De Michelis e Michele Vianello.
Ora serve un ulteriore sforzo, con l'ingresso anche di nuovi partner e progetti che guardino a ritagliare per Marghera un ruolo primario nei traffici lungo il corridoio 5, in concorrenza con i Paesi dell'Est. La realtà oggi è fatta di tante speranze ma anche di problemi quotidiani da superare: la banchina dell'Interporto si sta rilevando troppo piccola per la mole di lavoro e urge - ha ribadito ancora una volta il consigliere delegato - l'escavo dei canali, per consentire l'arrivo delle grandi navi.
Una parte dei nuovi magazzini che entro 15 mesi vedranno la luce dalle ceneri dell'ex Sava saranno occupati dai Magazzini Generali di Padova, nuovo partner dell'Interporto di Venezia. «Gestiremo la struttura e cerceremo di sviluppare la presenza degli operatori del porto - ha aggiunto Renzo Sartori, presidente dei Magazzini Generali - i privati sono un elemento essenziale».
I progetti di De Vecchi e soci comunque non si fermano qui. Si pensa ad un progetto di city logistic per Mestre, che non ha oggi spazi per l'interscambio merci e c'è interesse anche per la piattaforma prevista al Tronchetto. Ma per potenziare questo settore e la concorrenza con l'estero, servono nuove aree. Intanto grazie ai nuovi investimenti, la movimentazione merci passerà dagli attuali un milione e 700 mila a tre milioni di tonnellate.
I progetti di sviluppo che sono stati lodati dagli enti locali che sono soci dell'Interporto (presenti ieri il sindaco Paolo Costa, il presidente della Provincia Davide Zoggia che ha invitato a fare lobby e l'assessore regionale Renato Chisso, il quale ha ribattuto che allora «Ca' Corner poteva non vendere le quote della Padova-Venezia»), in particolare anche per l'impegno nel sociale che ha permesso ad Interporto di donare al Comune di Venezia il costruendo albergo per lavoratori pendolari che sorgerà dalle vecchie palazzine del Cral Sava come uno dei rari esempi di edifici destinati a lavoratori a basso reddito, su cui c'è ora l'interesse anche di Unindustria.