La prof che disegna gioielli in ceramica una star in Giappone

FOINTANAFREDDA La sua passione per i gioielli e per la lavorazione della porcellana, che coltiva da anni, stanno cominciando a cambiarle la vita. Facebook invece l'ha proiettata dall'altra parte del mondo. In questi giorni infatti le sue produzioni, che sono delle vere e proprie "opere d'arte portabili", sono esposte in una galleria d'arte a Nishinomiya, una cittadina tra Kobe e Osaka, in Giappone. Fanno da base alla personale della giovane illustratrice giapponese, Ayumi Kudo, che ha decorato le sue "scatolette di ceramica": anelli, pendenti e spille. Lei è Letizia Maggio, moglie e madre, insegnante di inglese alla scuola media di Sacile. Vive a Fontanafredda e accanto alla sua casa ha creato quello che lei chiama «il mio regno»: un delizioso laboratorio di ceramica, dal quale escono collezioni che recentemente sono state esposte anche a "Entrata Libera" a Milano, alla Galleria "Rossmut" di Roma e alla "SenzaTempo" di Udine. Nel suo laboratorio, inoltre, Letizia ha ospitato workshop con artisti di fama come Paola Paronetto, di Porcia, Luca Tripaldi, di Torino e la romana Annalisa Guerri. L'incontro con la ceramica per Letizia è stato colpo di fulmine: è successo nel 1999, in occasione del primo corso tenuto proprio dalla ceramista purliliese. Nel corso degli anni ha approfondito la tecnica e fece anche da docente all'università della terza età di Sacile. Poi, un anno e mezzo fa, la collaborazione con un noto artista orafo di Padova, Fernando Betto, dalla quale è nata la prima collezione (Chainges) di gioielli: opere che uniscono la sua porcellana all'argento di Betto e che a settembre 2013 è stata presentata alla Fiera internazionale del bijoux di Milano. Ma è grazie a Facebook che, nello stesso anno, questa cinquantenne di Fontanafredda ha aperto la strada per il Giappone. «Ho sempre avuto la passione per i gioielli – racconta Letizia – e seguo molti artisti, le gallerie e le fiere. Mi sono innamorata in particolare dell'arte di Ayumi. Lei vive a Lissone, in Brianza, con il marito Fumitaka, scultore e incisore, ed è una pittrice e illustratrice straordinaria: i suoi tratti sono delicati ed essenziali, ma di grande impatto. Un giorno l'ho contatta in Facebook ed è stato l'inizio di una bella amicizia». Le due donne si sono quindi incontrate per la prima volta a Milano, a marzo di quest'anno, e a luglio assieme al marito di Ayumi hanno lavorato alla collezione, proprio nel laboratorio di Letizia. «Era la prima volta che lei disegnava su gioielli – racconta Letizia – ed è stato affascinante vederla all'opera: precisa, calma, delicata. Mi fa molto piacere che le nostre creazioni siano esposte addirittura in una galleria del Giappone, ma la vera artista è lei». «Ciò che per me più conta – conclude – è che questa mia passione mi sta cambiando dentro, anche grazie a queste esperienze artistiche ed umane. Soprattutto ora che i miei figli sono grandi, mi permette di dare voce a me stessa». Milena Bidinost ©RIPRODUZIONE RISERVATA