L'INCHIESTA»LA NUOVA AUTOSTRADA DEL FRIULI
di Domenico Pecile wFORGARIA L'assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, ne è certo: «Stiamo lavorando nella prospettiva di fare partire i primi cantieri con la prossima legislatura regionale, dunque dalla seconda metà del 2013». I cantieri di cui parla Riccardi sono quelli della Cimpello-Gemona, raccordo autostradale (in origine sarebbe dovuta diventare una super-strada) di cui si parla – come ironizzano in tanti – dal ventennio fascista. Ma questa volta pare che la realizzazione della mega infrastruttura (58 chilometri di raccordo autostradale tra la A28, Portogruaro-Conegliano-Treviso, e la A23, Palmanova-Tarvisio) sia davvero ai blocchi di partenza. Tuttavia, tutto lascia presagire che da qui al via dei lavori il percorso sarà tutt'altro che in piano. La Regione dovrà fare i conti non soltanto con ambientalisti e comitati, ma anche con alcune amministrazioni comunali sempre più determinate nel respingere un'opera che rischia – dicono – di sfregiare un paradiso incontaminato delle Prealpi e dei fiumi Tagliamento e Arzino, spendendo circa 975 milioni (stime dell'Arca). Innamorati di questo paradiso e consapevoli della sua unicità in Fvg e in tutto il Nord-Est, i 400 e più soci del Comitato Arca (Assieme Resistiamo Contro l'Autostrada) hanno deciso di fondare questo sodalizio per inventare insieme progetti di valorizzazione del territorio e di richiamo turistico, progetti di sviluppo sostenibile fra i quali «non ritengono che possa annoverarsi la costruzione di una devastante autostrada: un'opera che, anzi, sostiene L'Arca, ha già raccolto oltre 3mila firme contro l'autostrada, comprometterebbe tutti gli sforzi di rilancio turistico perché priverebbe il comprensorio degli ingredienti più preziosi per questi progetti: gli ampi panorami, l'aria pulita, le acque turchesi, il silenzio e la natura integra. «Perché questa infrastruttura – come sostiene Alberto Durì, presidente dell'Arca – dall'impatto ambientale insostenibile, andrebbe a incunearsi fra un grande numero di aree tutelate (ben 5 SIC, siti di interesse comunitario, una riserva naturale, tre biotopi, etc.), consumerebbe qualcosa come 1000 ettari di superficie, dovrebbe servire inizialmente 25 mila veicoli al giorno nei due sensi di marcia e oltre 50 mila a regime (per dare un'idea, oggi a Pontebba, fra autostrada e statale si contano poco più di 20.000 veicoli al giorno), producendo ossidi di azoto sistematicamente oltre i valori di legge e polveri sottili anch'esse sovente fuori norma, inquinamento atmosferico, luminoso e acustico non tollerabile dalle popolazioni e da tutto il resto della vita che oggi fiorisce indisturbata da millenni». Già, ma i Comuni interessati cosa dicono? Ad oggi si sono dichiarati contrari i sindaci di Pinzano e Forgaria; favorevole Sequals, mentre stanno approfondendo la loro posizione Ragogna e Castelnuovo. Infine, Majano, Buja e Osoppo si apprestano a rendere nota la loro posizione. E sul fronmte del no c'è da registrare la dichiarazione di Debora Del Basso, sindaco di Pinzano. Il cui Comune da anni e anni produce atti amminmistrativi contro l'autostrada. Pinzano era conterari a anche3 qundo si parlava di suoperstrada. «Il punto focale della discussione – dichiara Del Basso – è che questa infrastruttura non è mai stata pensata come un'opera che porterà benefici alle nostre comunità, ma è voluta come "corridoio" per il traffico pesante tra il Veneto e i Paesi del Nord-Est. Senza contare che per fare fronte alle spese di costruzione sono previsti balzelli per i residenti». Insomma, la Del Basso teme che l'autostrada taglierà fuori intere comunità, «visto anche i caselli sono previsti a San Giorgio e Gemona. Infine, un'opera costosissima. E come spesso succede non si interviene sulla viabilità locale che favorirebbe in maniera evidentissima l'economia e lo sviluppo di queste zone». Insomma, la battaglia è soltanto all'inizio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA