Prima sepoltura islamica a Paderno
di GIACOMINA PELLIZZARI Prima sepoltura islamica rivolta verso la Mecca nel cimitero di Paderno. Vi è stata tumulata una neonata deceduta nei giorni scorsi all'ospedale Santa Maria della Misericordia. Quella piccola tomba collocata nell'angolo in fondo al grande camposanto, nel lato verso il campo nomadi di via Monte sei busi, non lascia certamente indifferenti. Chi arriva in quel luogo nota solo un cumulo di terra delimitato da due bastoncini di legno. Non un nome, non un simbolo e tanto meno fiori. La neonata, da quanto si è potuto apprendere, era figlia di persone non residenti in città, ma - come prevede il regolamento - chi muore in ospedale può essere sepolto o nel luogo del decesso o nel Comune di residenza. Sapendo che a Udine gli islamici possono seppellire i loro morti rivolti verso la Mecca, i parenti della piccola hanno deciso di farlo a Paderno. La vicenda assume un significato politico visto che è la prima volta che un morto viene sepolto in città secondo i riti islamici, in un'area già contestata da Pdl e Lega. La cerimonia funebre è avvenuta sotto gli occhi di due abitanti della zona che si erano recati sulle tombe dei propri cari. Inevitabilmente, sono rimasti colpiti da quel rito per loro inusuale anche perché mai avrebbero potuto immaginare che il primo morto sepolto verso la Mecca fosse una neonata. Come detto, la piccola non ha avuto proprio il tempo di rendersi conto della sua venuta al mondo. È deceduta lasciando nello sconforto i genitori di religione islamica, che hanno deciso di seppellirla nell'area riservata ai musulmani nel cimitero di Paderno.
Un funerale che, lutto familiare a parte verso il quale c'è il massimo rispetto, fa discutere soprattutto i politici che avevano contestato in questi mesi l'istituzione dell'area cimiteriale per gli islamici.
Non a caso alcuni residenti di Paderno sabato, quando si sono trovati di fronte a quella piccola tomba rivolta verso la Mecca, hanno contattato il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Loris Michelini. Lo stesso che si è impegnato a verificare se sia stato rispettato il regolamento che prevede la sepoltura anche degli islamici nella bara. «Considerato che alcuni abitanti – dice Michelini – mi hanno riferito che sarebbe stato effettuato il lavaggio di parte della salma chiederò al sindaco se tutto ciò corrisponda al vero».
Il capogruppo del Pdl, pur essendosi intenerito di fronte a quella piccola sepoltura che custodisce il corpo di una neonata, ribadisce la sua tesi che esclude posizionamenti diversi all'interno di un camposanto. «Sia da vivi che da morti gli islamici dovrebbero seguire le nostre regole, solo così riescono a integrarsi», sostiene Michelini prima di aggiungere: «Dal punto di vista cristiano, ci sconvolge questo modo di iniziare un'epoca all'insegna dell'integrazione con sepolture diverse dentro un cimitero».
Una cosa è certa: questa piccola sepoltura rivolta verso la Mecca, isolata dal resto delle tombe, è destinata a riaprire il dibattito sull'area riservata agli islamici concessa dal Comune nel cimitero di Paderno dopo aver ricevuto una specifica richiesta da parte della comunità musulmana.
Udine, infatti, assieme a Milano, Torino, Bologna, Roma, Ancona e Trento, è una delle poche città italiane che ha concesso una simile zona ai musulmani. Trieste, invece, resta l'unica città italiana dotata di cimitero islamico, risalente però ancora all'epoca dell'Impero austro-ungarico.
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