Lignano, la piazza dell'F-104 sarà dedicata al pilota Gorga

LIGNANO. Un percorso lungo e non facile quello dell'F-104 da quando è stato donato alla città di Lignano grazie alla sollecitazione di Cesare Fanotto dell'arma aeronautica, nucleo di Latisana-Lignano. «Come in tutte le cose che impegnano, alla fine ci sono anche soddisfazioni, che vorrei condividere con tutti gli appassionati del volo. Finalmente lo 'Spillone" ha trovato il suo sito». Le parole di emozione di Fanotto che, assieme al comitato 'Amici del F-104", ha visto passare l'assegnazione del sito dal Parco Hemingway, a dietro l'Arena Alpe-Adria, a via Casabianca, Luna Park, Aquasplash, passando ancora per il Parco Hemingway fino ad arrivare al viale dei Fiori. «Qui non finisce il mio impegno; la mia, ma anche la volontà dell'amministrazione comunale, è quella di intitolare la piazza allo sfortunato pilota Pasqualino Gorga che per alcuni anni aveva volato con le Frecce Tricolori partecipando, tra l'altro, a 78 manifestazioni ufficiali». Il Maggiore Gorga era partito per una missione d'addestramento nel gennaio 1986 da Villafranca. Perse il controllo del suo aereo proprio sopra a Lignano. Poche le possibilità di scelta; o lasciar precipitare il velivolo sulla località per salvarsi, o cercare di portare il suo destino verso il mare morendo a bordo del mezzo. Questa seconda scelta fatta da Gorga è la motivazione che ha portato Fanotto e tutto il comitato degli 'Amici del F-104" a chiedere l'intitolazione della piazza al pilota. «Ritengo doveroso ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini, da fondatori del comitato fino all'ultimo intervento della autogru. Un ringraziamento va anche a coloro che tanto hanno fatto per non far collocare l'aereo all'interno del Parco. Questo gruppo di persone hanno contato molto sulle scelte della nostra cittadina il tutto alla faccia della sovranità e della democrazia. L'aereo sarà motivo di attrazione turistica. A Lignano attualmente si trova installato l'unico esemplare di tutta la nostra regione il che consolida il legame che abbiamo con le Frecce Tricolori».
Gianfranco Schramseis