Scontro sullo skatepark al Plebiscito «Non è stato abbattuto un solo albero»

«Il nuovo skatepark comunale del Plebiscito è frutto di un progetto pensato nel totale rispetto dell'ambiente». È stanco e amareggiato il vicepresidente del Padova Skateboarding Asd Antonio Benegiamo per i continui tentativi di interruzione da parte delle associazioni ambientaliste dei lavori di costruzione del nuovo impianto cittadino dedicato allo skateboard. Per questo, sostenuto dall'assessore allo sport Diego Bonavina, ha deciso di intervenire sulla polemica e fare chiarezza una volta per tutte. «Per la realizzazione dell'area non è stato abbattuto un solo albero né tantomeno sono state eliminate zone verdi», assicura il vicepresidente dell'associazione sportiva. «L'area è un parcheggio di sassi e ghiaia all'interno di un impianto sportivo e il verde presente è stato totalmente preservato». Anche la scelta della posizione non è casuale: si tratta infatti di una zona facilmente accessibile con i mezzi di trasporto pubblici. «In questo modo abbiamo voluto promuovere la mobilità sostenibile», prosegue Benegiamo. «Si capisce, quindi, che la progettazione del nuovo skatepark è frutto di un lavoro attento e preciso, fatto di concerto tra le amministrazioni e i rappresentanti di quartiere. Nel corso di questi anni, infatti, sono state valutate con attenzione tutte le implicazioni del fatto». «In qualità di vicepresidente voglio espormi in prima persona sulle proteste per fare alcune considerazioni - prosegue -. Ho assistito a delle scene in netto contrasto con la protesta a sfondo ambientalista portata avanti: teli e striscioni di plastica, pali di legno, nastri di plastica e quant'altro abbandonati al suolo. Come associazione troviamo inopportuna questa protesta che vuole impedire la creazione di un impianto dedicato a un'attività sportiva sana, sostenibile, intergenerazionale, sociale, ludica e molto richiesta in città». Il progetto dello skatepark nasce infatti con una raccolta firme alla quale hanno aderito oltre 2 mila persone in pochi giorni. Questa grande partecipazione è dovuta al fatto che chi pratica skateboarding a Padova è costretto a farlo in strada perché in città non è presente nessun impianto dedicato. «Ad oggi bisogna spostarsi a Verona, Vicenza, Rovigo, Piove di Sacco, Carmignano, Creazzo, Cittadella, ma non tutti hanno la disponibilità economica per poterlo fare», precisa il vicepresidente. «Sono più di 15 anni che chiediamo un impianto in città e ora finalmente abbiamo la possibilità di averlo». --manuel trevisan