Polo nazionale del turismo TH Resort in pole position
Marcolin ha firmato un accordo di joint venture con Victoria Chizhova, fondatrice e dg di Sover-M, operatore consolidato nel mercato dell'occhialeria russa. L'operazione, si legge nella nota di Marcoli, si inserisce nel piano di espansione internazionale che, andando a rafforzare e ampliare la distribuzione dei propri prodotti nel territorio russo, crea così i presupposti per una gestione diretta del mercato stesso. Marcolin controllerà il 51% di Sover-M che distribuirà tutti i prodotti del suo portafoglio marchi. «La sigla di questo accordo - ha commentato Valerio Giacobbi, direttore generale vendite, marketing e strategie commerciali di Marcolin - è un passo ulteriore nella direzione già intrapresa da Marcolin di coniugare la cura estrema del proprio portafoglio marchi con una presenza sempre più diretta e quindi selettiva nei maggiori mercati mondiali». di Eleonora Vallin wPADOVA La sfida è creare un polo italiano del turismo che metta insieme l'intera filiera: dai tour operator alla gestione alberghiera (compreso il patrimonio immobiliare) fino al portale per le prenotazioni online, stile booking.com. Se ne parla da anni, poco si è combinato. Oggi il Fondo Strategico italiano (Fsi), società creata dalla Cassa Depositi e Prestiti e partecipata al 20% da Bankitalia, prova a tessere le fila del progetto, disegnandone l'architettura. Per farlo funzionare bisogna però coinvolgere via via partner privati: imprenditori e investitori. Il primo passo è stato compiuto oltre un mese fa, con l'entrata di Fsi nel capitale di Rocco Forte Hotels. Il 7 novembre il Fondo ha sottoscritto un aumento di capitale da 76 milioni acquisendo il 23% del gruppo con sede a Londra, per un piano di sviluppo incentrato sull'Italia con focus sui 5 stelle. «Si è rotto il sistema - spiega Gaetano Casertano, docente di Finanza Immobiliare alla Luiss di Roma e consulente dell'operazione -; è un primo segnale che qualcosa si muove». Ma il disegno è ampio. «Il turismo si declina in più prodotti: resort, hotel di lusso, strutture business e da città, 2-3 stelle - commenta il professore -. Tutto questo va aggregato in una società unica, con un coordinamento centrale e più gestori divisi per business». Il Polo-holding, nello schema societario, avrà poi anche altre componenti-business come un gestore per i tour operator a cui si aggiungerà, a parte, il comparto immobiliare che sarà nelle mani di un Fondo e una Sgr. La parte ora in costruzione è quella proprio dei gestori. «Si stanno valutando diverse candidature - precisa il consulente - società con fatturati in ordine e in crescita, non di dimensioni enormi ma con professionalità e competenze». Una di queste ha sede a Padova ed è la TH Resort (ex Tivigest) di Graziano Debellini che ha come ad Giorgio Palmucci. Con Rocco Forte e TH Resort, spiega Casertano, «si potrebbe creare un primo nucleo che può diventare polo di attrazione per altre società». Se Fsi ha così già messo un piede nel lusso Rocco Forte, potrebbe essere questione di poco tempo anche per una dozzina di resort in mano all'ex Tivigest (40 milioni nel 2014 con la previsione di 50 nel 2015 e oltre 1.500 addetti). «Il turismo è una delle poche risorse che oggi dà lavoro e il periodo del "piccolo è bello" è finito. La dimensione delle aziende è fondamentale, e scontiamo un'industria turistica parcellizzata. Sono anni che stiamo lavorando con Palmucci, che è anche presidente nazionale Aica che riunisce le strutture alberghiere, per crescere. E questo progetto è la chiave di volta per un cambiamento profondo che porti all'aggregazione». «Mi auguro un coagulo di più soggetti; noi ci candidiamo a essere protagonisti per gestione Resort e 4 stelle con la nostra esperienza di 40 anni» precisa il presidente. La logica sarebbe la stessa di Rocco Forte con una partecipazione nel capitale per valorizzare un piano industriale. «Molte realtà e cubature sono oggi patrimonio dello stato, strutture già esistenti che richiedono un restauro e che entreranno in questo fondo dove noi potremo contribuire alla gestione da imprenditori» dice Debellini. Che ci sia bisogno di fare sistema anche per numeri e costruire un Polo, essendo il turismo la prima industria d'Italia, è facile da capire. In Italia, ricorda il docente Luiss, ci sono oltre 33mila alberghi con una penetrazione delle catene pari al 5-6% mentre in Europa la media arriva a 16%.