Bitonci insiste: «Difendo il crocifisso»
CITTADELLA.«Facciano quel che vogliono, io avevo lanciato una provocazione per difendere il crocifisso». Il sindaco di Cittadella, Massimo Bitonci (nella foto), replica cosi ai coniugi Albertin, che lo hanno citato in giudizio chiedendo danni per 60 mila euro dopo le dichiarazione da lui rilasciate in occasione della sentenza della Corte europea. Imponeva di togliere il crocifisso dall'aula dell'istituto frequentato da uno dei figli della coppia di Abano. Bitonci chiese di «revocare la residenza alla famiglia» e aggiunse: «Se questi signori dovessero passare per Cittadella potrebbero trovare i loro faccioni attaccati ai muri con la scritta wanted».
Bitonci ribadisce che gli Albertin «devono sopportare il crocifisso; il loro atteggiamento divide la gente, questo odio nei confronti dei cristiani ricorda il periodo del fascismo, è antistorico. Noi abbiamo la maggioranza dei cittadini dalla nostra parte, e loro devono adeguarsi; se non piace, stiano distanti dai nostri comuni e dalle nostre scuole. Il crocifisso è un simbolo di pace, loro vogliono rimuovere le credenze degli altri. Se vanno contro i sentimenti di un intero popolo, è normale che qualcuno si arrabbi. Se avessero fatto quello che hanno fatto in un paese islamico, cosa sarebbe successo?».
Parola al giudice, l'udienza è fissata per il 9 novembre. (s.b.)