Vita e opere di San Carlo Borromeo a 400 anni dalla canonizzazione

PAVIA Anche Pavia ha reso onore a San Carlo Borromeo, di cui ricorre il quarto centenario della canonizzazione (1610-2010), e che nel 1561 fondò in collegio che da lui prese il nome. Carlo Borromeo, che studiò diritto canonico e civile proprio a Pavia, dove si laureò nel 1559, intese, attraverso il collegio, creare un'istituzione adatta ad ospitare i giovani promettenti che si trovassero in condizione di disagio economico; finalità tuttora portate avanti dalla "Fondazione Collegio Borromeo". Della sua vita e delle sue opere tratta il libro della ricercatrice milanese Fabiola Giancotti "Per ragioni di salute. San Carlo Borromeo." (Spirali, pagg. 1000) che, arricchito da riproduzioni di opere d'arte e dei manoscritti conservati alla Biblioteca Ambrosiana e alla Biblioteca Trivulziana, racconta non solo la santità del Borromeo, ma il suo itinerario, la sua lingua, gli interventi nella cultura e nella storia di Milano e dell'intera Europa. In occasione del quarto centenario della canonizzazione vengono restituiti alla lettura alcuni testi di San Carlo Borromeo, attraverso dieci capitoli di approfondimento a cui si aggiunge l'Index dell'Opera Borromeo, un glossario e dizionario con circa 800 lemmi e migliaia di occorrenze, tratte dall'opera edita (Omelie, Acta Ecclesiæ Mediolanensis, Discorsi e Lettere). In uno dei capitoli si ricostruisce la storia della famiglia Borromeo, attraverso le vicende che hanno portato alla formazione dello stemma (in Appendice il testo integrale de La nobiltà borromea del 1718) e alla luce delle testimonianze delle fasi reperibili nelle varie residenze borromee, in particolare nella Villa San Carlo Borromeo di Senago, che fu del cardinale Federico. In un altro capitolo si analizza la vicenda della "peste di San Carlo" del 1576, nota quanto quella di manzoniana memoria e i motivi per cui, grazie al tempestivo intervento di San Carlo, fece meno vittime. Il volume è impreziosito da un corredo iconografico con riproduzioni originali di manoscritti e codici antichi e da una galleria di 62 opere inedite, realizzate negli ultimi vent'anni da pittori e scultori italiani e stranieri. La figura di San Carlo si precisa, ancora nel lavoro firmato da Fabiola Giancotti, attraverso le numerose testimonianze di papi e cardinali tra il XVI e il XVIII secolo, e il XX secolo con le note di Pio X, Pio XI, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, e di intellettuali quali Francesco Panigarola, Torquato Tasso, Federico Borromeo, G.B. Visconti, Giovanni Fratta, Giuseppe Ripamonti, Carlo Maria Maggi, G.A. Sassi, Alessandro Manzoni, Cesare Cantù, Aldo Gerbino. Il libro, infine, è corredato da un'ampia bibliografia. L'autrice, Fabiola Giancotti, ricercatrice, vive a Milano dal 1984. Suoi articoli e saggi sono stati pubblicati su quotidiani e riviste tra cui "Avvenire", "Il secondo rinascimento", "Jesus-Famiglia Cristiana" e "Poesia". Per la casa editrice Spirali ha curato l'edizione di vari libri, tra cui il Dizionario di cifrematica e le monografie d'arte di Alberto Bragaglia (Il futurismo europeo, 1997), di Antonio Vangelli (La festa della vita, 1999), di Enzo Nasso (L'arte, 1999), di Andrej Lyssenko (L'impressione della luce, 1999); la testimonianza di Mimmo Rotella (L'ora della lucertola, 2002); i film La rivoluzione di Malevich (2004) e Piet Mondrian. La realtà dell'astrazione (2006).