Arrivato il prezioso archivio del conte Cavagna Sangiuliani

BEREGUARDO.Pavia ricorda il conte Antonio Cavagna Sangiuliani, celebre storico pavese e già sindaco di Bereguardo e la sua biblioteca, un tempo conservata presso la residenza estiva del conte alla frazione Zelata di Bereguardo.
Si è svolto infatti mercoledi scorso alla sala consiliare del municipio di Pavia, la manifestazione Pavia Illinois, presentazione dell'archivio Cavagna Sangiuliani conservato negli Stati Uniti e virtualmente recuperato. Durante la manifestazione c'è stata la proiezione del video «Bentornate carte».
I testi del video sono stati realizzati da Giovanni Zaffignani, della biblioteca civica Bonetta, che ha curato la microfilmatura e il recupero virtuale della biblioteca, la realizzazione del video è stata fatta da Marcus Web Videocomunicazione di Marco Rognoni.
La manifestazione riguardava l'illustrazione del progetto di microfilmatura e trasposizione in digitale dell'archivio Cavagna Sangiuliani, conservato attualmente presso l'Università di Urbana, in Illinois. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Lombardia con la partecipazione della biblioteca civica Carlo Bonetta di Pavia e la biblioteca civica ricottiana di Voghera e la direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali, la biblioteca universitaria di Pavia, il Comune di Mede ed il Comune di Frascarolo. L'archivio Cavagna Sangiuliani, un tempo conservato presso il palazzo di Zelata, conta qualcosa come 85mila opere a stampa, tra cui numerosi incunaboli, statuti comunali, monografie storiche ed opere illustrate, circa 5.500 carte geografiche antiche e 2.000 recenti, 2.000 manoscritti pergamenati e cartacei del XV, XVI e XVII secolo, 12.000 carte e documenti iniziando dal X secolo.
Alla manifestazione hanno partecipato tantissime persone, tra cui gli eredi del conte Cavagna Sangiuliani, il conte Maurizio Caramelli di Clavesana e sua moglie, che risiedono ancora oggi nella residenza di Zelata. L'archivio Cavagna Sangiuliani fu venduto dopo la morte del conte, il 5 aprile 1913, dagli eredi alla biblioteca universitaria di Urbana, nell'Illinois, per la somma di 100mila lire dell'epoca nonostante i vani appelli delle autorità pavesi, in particolare del presidente della Società pavese di storia patria Giacinto Romano per far si che il notevole patrimonio rimanesse in Italia.
E' toccato all'assessore alla cultura del comune di Pavia Silvana Borutti portare il saluto del sindaco Piera Capitelli.
In seguito Massimo Ceresa della Biblioteca vaticana è intervenuto sul tema «I maggiori fondi archivistici italiani in biblioteche universitarie e istituti degli Stati Uniti».