Decapitata la ragazza sparita da Nocera
FOGGIA. Il cadavere decapitato, la testa forse staccata a morsi dai cani randagi che scorrazzano nelle campagne tra Castelluccio dei Sauri e Ordona, vicino al bivio di Ortanova della superstrada 655 per Candela, dove è stato ritrovato il corpo senza vita di Fedora Cavagna.
Fedora, 32 anni, di Nocera Inferiore, era scomparsa da casa lo scorso 20 dicembre. E' stata una telefonata anonima, giunta al commissariato nocerino nella tarda serata di lunedi, a consentire agli agenti della Mobile di Foggia di rintracciare la stradina, vicina ad un impianto di estrazione di materiale inerte, dove era stato lasciato il cadavere della donna. A chiedere di avvertire le forze dell'ordine, dopo una settimana di vane ricerche della donna, sarebbe stato il suo assassino. Un cittadino romeno, Robert Marian Cristea, 34 anni, sposato e separato con una donna salernitana, è ricercato con l'accusa di omicidio. Il giovane, senza precedenti significativi nel suo passato e che risulta dipendente di una impresa di Nocera Superiore, si è reso irreperibile. Gli inquirenti sono convinti che si sia rifugiato all'estero, forse in Portogallo, dopo aver consegnato ad un connazionale un segreto che pesava come un macigno. Sulle ragioni dell'atroce delitto, sul quale sono stati aperti due fascicoli dalle Procura di Nocera e Foggia, la pista più battuta in queste ore è quella del motivo passionale. Fedora, che non aveva più dato notizie di sè dallo scorso 21 dicembre (il fratello Isaia Mazzariello ne aveva denunciato la scomparsa il 23 dicembre scorso), aveva allacciato una relazione sentimentale con il romeno. Ma da qualche tempo, la donna, in procinto di chiudere con una separazione la precedente esperienza matrimoniale, non ne voleva più sapere di Robert. Lo straniero, forse, ha chiesto all'ex compagna un ultimo appuntamento per chiarire tutto prima di lasciarsi. Un incontro che avrebbe avuto un epilogo tragico. Il romeno, in preda ad un raptus, avrebbe ucciso con una coltellata l'ex fidanzata e, poi, avrebbe deciso di disfarsi del corpo lontano da Nocera. E' qui che la vicenda si colora di giallo, con gli inquirenti che non riescono a trovare una ragione per la quale l'uomo abbia scelto proprio le campagne foggiane. Il capo della Mobile dauna, Antonio Caricato, ha escluso che i due protagonisti di questa vicenda abbiano avuto, anche nel recente passato, dei contatti con la Puglia. C'è, però, un elemento sul quale sono in corso ulteriori accertamenti. Nelle vicinanze della stradina dove il corpo decapitato di Fedora è rispuntato, c'è il santuario dell'Incoronata. Tutto intorno ci sono decine di masserie che ospitano braccianti extracomunitari che lavorano i campi. Ed è qui che si indaga.