La difesa delle nazioni, delle identità, della patria, l'uso della ragione e non della forza, come chiavi per affrontare «insieme» le sfide di un'epoca «complessa», tornando allo spirito «dell'Onu delle origini». È l'appello che ha lanciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo primo di
La difesa delle nazioni, delle identità, della patria, l'uso della ragione e non della forza, come chiavi per affrontare «insieme» le sfide di un'epoca «complessa», tornando allo spirito «dell'Onu delle origini». È l'appello che ha lanciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo primo di
La difesa delle nazioni, delle identità, della patria, l'uso della ragione e non della forza, come chiavi per affrontare «insieme» le sfide di un'epoca «complessa», tornando allo spirito «dell'Onu delle origini». È l'appello che ha lanciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo primo di
La difesa delle nazioni, delle identità, della patria, l'uso della ragione e non della forza, come chiavi per affrontare «insieme» le sfide di un'epoca «complessa», tornando allo spirito «dell'Onu delle origini». È l'appello che ha lanciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo primo di
Il primo discorso della premier all’Assemblea: «La scelta è tra Nazione e caos. Guerra globale ai trafficanti: dobbiamo difendere l’identità e i confini»
Ilario Lombardo
Il drammatico faccia a faccia tra aggredito e aggressore non poteva andare in scena. A New York l’ennesima dimostrazione di come la Russia abiti ormai un mondo parallelo
ANNA ZAFESOVA
Incontrerà repubblicani e democratici, poi tappa al Pentagono e nel pomeriggio alla Casa Bianca
alberto simoni
Al suo posto è intervenuto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. La sera prima la premier era in una famosa pizzeria italiana con la figlia, e non al ricevimento organizzato dal leader Usa al Met
Ilario Lombardo
Un nuovo fronte di guerra si apre ai confini meridionali della Russia. Dopo tre anni si riaccende il conflitto tra Azerbaigian e Armenia per il Nagorno-Karabakh, con le forze di Baku che hanno bombardato pesantemente l'enclave armena e poi, secondo la denuncia di Erevan, hanno avviato un'operazione
Un nuovo fronte di guerra si apre ai confini meridionali della Russia. Dopo tre anni si riaccende il conflitto tra Azerbaigian e Armenia per il Nagorno-Karabakh, con le forze di Baku che hanno bombardato pesantemente l'enclave armena e poi, secondo la denuncia di Erevan, hanno avviato un'operazione
Un nuovo fronte di guerra si apre ai confini meridionali della Russia. Dopo tre anni si riaccende il conflitto tra Azerbaigian e Armenia per il Nagorno-Karabakh, con le forze di Baku che hanno bombardato pesantemente l'enclave armena e poi, secondo la denuncia di Erevan, hanno avviato un'operazione
Un nuovo fronte di guerra si apre ai confini meridionali della Russia. Dopo tre anni si riaccende il conflitto tra Azerbaigian e Armenia per il Nagorno-Karabakh, con le forze di Baku che hanno bombardato pesantemente l'enclave armena e poi, secondo la denuncia di Erevan, hanno avviato un'operazione
L’appello dei due presidenti alla platea dell’Onu: «Il mondo continui a sostenere l’Ucraina». Il leader di Kiev: «Il nostro piano di pace appoggiato da 140 Paesi. Putin non deve avere l’atomica»
Alberto Simoni
Liveblogging Guterres: «Ci sono prove di crimini russi scioccanti». Olena Zelenska: «Il Cremlino restituisca i 19 mila bambini ucraini rapiti»
A CURA DELLA REDAZIONE
Video In un discorso pronunciato davanti al parlamento unicamerale dell'Angola, il presidente del Brasile Lula ha denunciato la scarsa credibilità di cui godono oggi le Nazioni Unite rispetto al 1945, anno della loro fondazione. La responsabilità secondo lui è del Consiglio di Sicurezza, i cui membri permanenti vanno in guerra senza prima discuterne al Palazzo di Vetro. Lula cita i casi della Russia in Ucraina, degli Usa in Iraq, di Francia e Regno Unito in Libia (in realtà l'uso della forza in Libia era stato autorizzato dalla risoluzione 1973/2011; il Brasile, all'epoca membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, si era astenuto al pari di Germania, India, Russia e Cina).
Una soluzione per il presidente brasiliano sta nell'ampliamento del numero di membri permanenti del Consiglio di Sicurezza.
Video L'ex presidente russo Dmitry Medvedev, attualmente vicepresidente del Consiglio di sicurezza, ha visitato la fiera dedicata al settore militare "Army-2023", dove c'è un allestimento ad hoc che mostra le armi Nato sottratte all'Ucraina in questi mesi di guerra. Mezzi blindati, missili, lanciarazzi, radio e altre apparecchiature, tutte accompagnate dalla bandiera del Paese occidentale che li ha inviati a Kiev. Un'esposizione finalizzata a sottolineare l'ampio appoggio dell'Occidente all'Ucraina. L'ARTICOLO Mosca inaugura il museo dei “trofei” dell’operazione speciale: esposti i mezzi Nato sottratti a Kiev
Appello dell'Armenia al Consiglio di Sicurezza: «L'Onu fermi la pulizia etnica»
roberto travan
Il colonnello del Fsb, che comandava i russi in Donbass nel 2014 e nel 2022 è stato condannato a L’Aja per l’abbattimento dell’aereo malese nel luglio 2014, attacca adesso frontalmente lo Zar. «A una settimana dalla rivolta di Prigozhin nessuno è stato punito. Alti “statisti” del Cremlino erano fuggiti all’estero. Altri ribelli ci proveranno presto»
Jacopo Iacoboni
Due capisaldi del regime, la stabilità e l’irremovibilità, dopo 25 anni sono stati spezzati
anna zafesova
Aleksej Dyumin il favorito a sostituire il generale Shoigu, ormai di fatto esautorato assieme a Gerasimov. Da sempre vicino ai ribelli, Dyumin faceva parte del Gru, i servizi militari, e fu con Prigozhin fin dalle operazioni dei mercenari in Crimea nel 2014
JACOPO IACOBONI