Venezia 79, 'In viaggio' con Gianfranco Rosi: i pellegrinaggi di papa Francesco "fuori dalle mura del Vaticano"

video Francesco Rosi è di casa alla Mostra del cinema di Venezia, dove ha portato diversi suoi docufilm. Questa volta, fuori concorso, presenta 'In viaggio', che segue i pellegrinaggi di papa Francesco nel mondo. Rosi, già Leone d’oro nel 2013 con 'Sacro GRA' (e Orso d’oro nel 2016 per 'Fuocoammare') con 'In viaggio' compone un itinerario del Pontefice attraverso i luoghi e i temi che gli stanno a cuore. Povertà, migrazioni, guerre, emergenza ambientale, affrontanti andando a visitare i paesi del mondo più colpiti da queste tragedie. Nonostante l’età e la salute incerta, in nove anni del suo pontificato papa Bergoglio ha compiuto 37 viaggi e visitato 59 paesi facendosi anche carico di dolore, fatica e gioie dei luoghi visitati. Dall’Italia al Brasile, poi Cuba, gli Stati Uniti, il continente africano, fino al Sud-est asiatico. Rosi si muove in modo equilibrato tra materiale d’archivio dei viaggi del Papa, immagini del suo cinema, attualità e storia più recente."'In viaggio' ci porta negli angoli del mondo, nei luoghi più toccati dal dramma dei nostri tempi. La cosa più importante, per me, è che ciporta fuoei dalla mura del Vaticano e disegna una mappa della condizione umana", ha raccontato Rosi. "È un pellegrinaggio all'inverso, è il Papa che va dagli ultimi". Intervista di Arianna FinosMontaggio di Rocco Giurato

La sfida del cecchino ucraino che non si fa ingannare

video Le immagini sono le stesse viste tante volte nei film sulla Prima Guerra Mondiale. Nel Donbass un cecchino ha bloccato un gruppo di miliziani ceceni. Appena cercano di muoversi, spara contro un palo di legno che appare crivellato dai proiettili. Allora un militare solleva un elmetto con un bastone. Lo muove più volte sopra la posizione, aspettando che il tiratore faccia fuoco: è l’unica maniera per scoprire dove si è nascosto. Dietro di lui si sentono le voci di altri soldati con una mitragliatrice, pronti a colpirlo. Ma lo sniper ucraino non ci casca: aspetta che il ceceno termini la sua esibizione, poi spara di nuovo con precisione contro il palo bianco. Nel filmato si può notare l’esplosione del proiettile. Il trucco è troppo vecchio per ingannare i veterani ucraini che combattono nel Donbass dal 2014 e si sono misurati con insidie più brutali. Ma testimonia come il conflitto sia degenerato in una guerra totale, dove si lotta con i metodi delle trincee del Carso: la stessa identica scena si può vedere in “Uomini contro”, il film di Francesco Rosi tratto da un “Anno sull’altipiano” di Emilio Lussu. di Gianluca Di FeoVideo Twitter - @Caucasuswar

Morta Lady Camorra una vita da fiction

Antonio E. Piedimonte / NAPOLISe n'è andata l'altro ieri, a 85 anni, nella sua casa di Castellamare di Stabia, l'ultima leggenda vivente della camorra: Assunta Maresca detta «Pupetta». Icona della criminalità novecentesca, per il pubblico televisivo aveva il volto di Manuela Arcuri grazie a una picc

Morta Lady Camorra una vita da fiction

Antonio E. Piedimonte / NAPOLISe n'è andata l'altro ieri, a 85 anni, nella sua casa di Castellamare di Stabia, l'ultima leggenda vivente della camorra: Assunta Maresca detta «Pupetta». Icona della criminalità novecentesca, per il pubblico televisivo aveva il volto di Manuela Arcuri grazie a una picc

Il volto del cinema del dopoguerra

L'attrice Lucia Bosè è morta a Segovia, in Spagna, lo scorso 23 marzo. Donna di straordinaria bellezza, vinse il concorso di Miss Italia nel 1947, in seguito al quale si aprirono per lei le porte del cinema. Ha recitato in film dei più grandi registi italiani del periodo, da Antonioni a Fellini, dai

Il volto del cinema del dopoguerra

L'attrice Lucia Bosè è morta a Segovia, in Spagna, lo scorso 23 marzo. Donna di straordinaria bellezza, vinse il concorso di Miss Italia nel 1947, in seguito al quale si aprirono per lei le porte del cinema. Ha recitato in film dei più grandi registi italiani del periodo, da Antonioni a Fellini, dai

Rai: Luca Zingaretti ?costruisce? Rai Storia. Un palinsesto per dare voce alla speranza

video Attore e regista di successo, Luca Zingaretti si reinventa per un giorno come “creatore” di un palinsesto tv. E a lui – domenica 26 aprile dalle 9.00 a mezzanotte - Rai Cultura affida le chiavi del palinsesto di Rai Storia per “Domenica Con…”, il nuovo appuntamento firmato da Giovanni Paolo Fontana ed Enrico Salvatori. Un compito che Zingaretti affronta con l’obiettivo di dare voce alla speranza in questi giorni difficili, parlando della rinascita e della ricostruzione dell’Italia tra secondo dopoguerra e boom economico. Presentando i programmi scelti lo stesso Zingaretti racconta: “ci troviamo oggi un po’ come allora a dover ricostruire l’economia di un paese, a dover reinventare un modo per stare insieme, per ricominciare a vivere”, e ancora: “Mi è sembrato benaugurante far vedere le immagini di quel post ’45 … se ce l’hanno fatta i nostri nonni ce la faremo anche noi”.Tra le sue scelte più particolari, a ora di pranzo, un poco visto “Dove sta Zazà”, con una spumeggiante Gabriella Ferri e un divertente Enrico Montesano che la Rai scelse di registrare a colori nel 1973. A metà pomeriggio, poi, una chicca rara di Eduardo De Filippo: una mezz’ora con lui in sala prove, dove Eduardo non pensa all’obiettivo, ma impartisce suggerimenti e invita i propri attori a recitare secondo le sue indicazioni.Prima di cena, Zingaretti propone “Comizi d’amore” di Pier Paolo Pasolini, un documento del 1965 in cui il regista indaga su sesso e tabù nel nostro Paese, mentre alle 20.00 circa Zingaretti torna regista nel docufilm “Suso: conversazioni con Margherita d’Amico”. Un’ora in cui la grande sceneggiatrice racconta la propria vita a una nipote che la intervista, svelando il suo rapporto con i grandissimi del cinema, e l’amore per Castiglioncello, luogo di vacanze familiari in Toscana.In prima serata, cinema con “I magliari” di Francesco Rosi del 1959, una storia di emigrazione difficile e lavoro “sporco” con Renato Salvatori e Alberto Sordi. A seguire, la “Domenica Con…” di Zingaretti si chiude con “Bulli e Pupe” un film documentario dell’Istituto Luce firmato da Steve Della Casa e Chiara Ronchini con immagini a colori sul neorealismo e sulla ricostruzione.Nel palinsesto del regista ci sono anche, in mattinata, “Succede un Quarantotto” di Nicola Caracciolo sulla ricostruzione nel dopoguerra, “Dieci anni di vita italiana” a cura di Ugo Zatterin, Paolo Valmarana, Ottavio Jemma sui primi dieci anni dopo il 1945 e “Nascita della Repubblica” raccontata da Vittorio De Sica.Nel pomeriggio anche uno sguardo al Festival del Cinema di Venezia del 1959 con Carlo Mazzarella, Vittorio De Sica, Vittorio Caprioli, Roberto Rossellini, Indro Montanelli, Gian Luigi Rondi, le ricorrenze del 26 aprile di “Il giorno e la Storia” e una puntata di “Passato e Presente” sulle donne nell’Italia del boom economico con la professoressa Silvia Salvatici.E ancora, “I giorni della nostra storia: la nuova costituzione” a cura di Stefano Munafò e Valter Preci; “In nome del popolo italiano”, dedicata al testo della Costituzione; “Autostrada del sole”, sul primo giorno della Milano-Napoli del 1964; “Ventotene” con un’intervista ad Altiero Spinelli.uffico stampa Rai

Luca Zingaretti direttore per un giorno di Rai Storia

ROMA.«Il 25 aprile per me? Quello che dovrebbe essere per tutti: una giornata in cui ci siamo riappropriati della nostra libertà. In cui grazie all'impegno delle forze alleate e alla grande partecipazione della Resistenza ci siamo ripresi la nostra bella Italia. Questo è il motivo per cui festeggiam

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Addio a Max von Sydow l'attore-feticcio di Bergman

ROMA. Scompare un grande attore, una delle figure più carismatiche del cinema europeo, colui che per Ingmar Bergman è stato un alter ego inconfondibile, l'interprete che il regista definiva «il mio doppio, proprio come Marcello Mastroianni per Federico Fellini». Questo era Max Von Sydow, nato a Lund