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Franco Vergnano / TRIESTEA marzo entrerà in funzione la seconda linea produttiva dello stabilimento Bat di San Dorligo realizzato dal gruppo inglese in partnership con l'Interporto di Trieste Spa. Lo ha annunciato Andrea Di Paolo, vicepresidente Bat Trieste, all'incontro Fvg connect sul futuro degli investimenti tecnologici nella regione con i big di Vodafone e Open Fiber. La prima linea era entrata in attività a metà dicembre 2022, dopo che l'investimento era stato annunciato nel settembre 2021. La multinazionale Usa è pronta a destinare così ancora risorse finanziarie a Trieste dove sta anche cercando la sede per il suo centro di ricerca. Bat investirà complessivamente 500 milioni di euro, dando lavoro a 2.700 addetti. Di Paolo ha anche riferito che finora sono state assunte in tutto 65 persone a fronte di 7mila curricula arrivati, e comunque ancora in fase ci valutazione.Il forum ha focalizzato le necessità di ammodernamento della Regione sul fronte delle infrastrutture tecnologiche. Una parola chiave oggi non solo per lo sviluppo economico, gli investimenti e l'occupazione, ma anche per la qualità della vita delle persone. Ecco quindi che la disponibilità di moderne, e sempre più sicure comunicazioni ad alta velocità diventa un fattore discriminante per la crescita del Friuli Venezia Giulia, così come per la proiezione nel futuro del porto e di Trieste. Su questo fattore di sviluppo si sono confrontati ieri, nel Palazzo della presidenza regionale di Piazza Unità, l'ad di Open Fiber Mario Rossetti, operatore wholesale (ingrosso) di fibra ottica che mette la sua rete ultraveloce a disposizione degli altri operatori, con Alessandro Magnino, direttore vendite pubblica amministrazione sanità e clienti multinazionali Vodafone, protagonista della telefonia a livello globale. Sul palco, con il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga, anche Zeno D'Agostino, presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale.Sollecitati dalle domande del direttore del Piccolo, Roberta Giani, i manager hanno chiarito il volume degli investimenti in campo. In Friuli Venezia Giulia Open fiber, controllata al 60% dalla Cassa depositi e prestiti, ha già investito 110 milioni di euro che diventeranno circa 210 entro il 2026, per coprire città, borghi e zone industriali: «La regione - ha detto Rossetti - è tra le prime che vedrà terminare il piano Bul (Banda ultra larga) di progetto sociale nelle aree bianche: abbiamo coperto 160 dei 181 comuni previsti e finiremo entro l'anno». Una volta realizzata l'infrastruttura, il passaggio successivo per rendere la digitalizzazione una realtà sarà far utilizzare la connettività ai cittadini. E su questo versante ecco entrare maggiormente in gioco un operatore come Vodafone, che ha un marchio destinato a raggiungere direttamente i consumatori finali. I problemi però non mancano, come ha sottolineato Magnino. Tra questi la difficoltà, comune a tutta la filiera, di trovare le risorse umane per implementare i progetti. Zeno D'Agostino, ha ricordato che «il Porto è digitalizzato al 100%. Da qualsiasi parte del mondo è possibile guardare cosa succede qui, e verificare le statistiche in tempo reale». E tutto ciò in un sistema globale del traffico merci che sempre più spesso diventa "traffico di dati». Per D'Agostino «bisogna rompere con gli schemi mentali del passato. Oggi qualsiasi sogno è tecnologicamente realizzabile, ad esempio anche la comunicazione dati quantistica in massima sicurezza. E le città sul mare hanno indubbi vantaggi». --© RIPRODUZIONE RISERVATA