In coda per scegliere il medico Poi il dietrofront tra le proteste
Laura BorsaniAsugi ha sospeso l'aumento dei massimali per i medici di Medicina Generale, per addivenire ad un accordo con la categoria nell'ambito del Comitato aziendale anticipando a domani l'incontro. Il direttore generale Antonio Poggiana ha infatti parlato dell'opportunità di «concordare le modalità di gestione della situazione» nel considerare i cittadini che intendono scegliere il proprio medico di base e quanti invece non ne faranno richiesta per i quali sarà attivato l'Ambulatorio per le cure e l'assistenza primaria che a Monfalcone troverà spazio all'ex dispensario di via Vecellio. Intanto, ieri mattina al San Polo c'era la fila allo sportello per formalizzare la scelta o il cambio del professionista di Medicina Generale. Finché è giunta la comunicazione: è tutto sospeso, non senza il disorientamento, se non anche l'irritazione, della folla di utenti. Poggiana, messo al corrente di quanto accaduto, ha osservato: «Bisogna avere pazienza due giorni, il tempo di riunire il Comitato aziendale per definire una soluzione concordata i Medici di Medicina Generale». Nel frattempo, dalla categoria sono giunte ulteriori indicazioni, con lo spirito di far comprendere la complessità del sistema e dell'organizzazione di questi liberi professionisti convenzionati. La premessa rimane comunque il positivo riscontro della sospensione decisa da Asugi, ma il dottor Claudio Nardo ha ricordato che l'aumento dei massimali è iniziato da settembre 2019 procedendo per Ambiti territoriali, tra Grado, Monfalcone, Gorizia, Cormons, Trieste. Ne è quindi derivato il fatto che, rispetto all'attuale sospensione, per i Mmg già interessati dall'aumento dei massimali, il maggior numero degli assistiti rimane costante, nonostante quanto era previsto dall'Accordo collettivo nazionale nel determinare che l'incremento rappresenta «una soluzione temporale di durata massima di 6 mesi». È il caso dei Mmg dell'Ambito territoriale di Doberdò del Lago. Il dottor Francesco Novati, con studio a San Canzian d'Isonzo, ha osservato: «Per il nostro Consorzio l'aumento dei massimali è decorso dallo scorso primo marzo, con un incremento di 74 pazienti, rispetto ai pregressi 1500 assistiti e per i quali va sommato un ulteriore 5% previsto in deroga in virtù dei conviventi presso la stessa abitazione. Significa quindi che tutti i Medici di base del nostro Consorzio contano attualmente un bacino tra i 1.600 e i 1.700 assistiti complessivi. In altre parole, quella che doveva rappresentare una "misura temporale" è invece tuttora in corso. Da dieci mesi infatti continuiamo a lavorare con questo carico di pazienti. In questa situazione versano peraltro altri Consorzi (o Ambiti territoriali)».La collega Elisa Brozic, che opera a Turriaco, fa i suoi conti: «Attualmente seguo 1674 pazienti, frutto dell'incremento del massimale decorso dal primo marzo. È effettivamente un carico di lavoro molto pesante, il problema di fondo è che in questo modo non si riesce a rispettare la qualità del servizio nei confronti degli assistiti. La mia giornata non è limitata all'orario in studio, poiché, tra telefonate, visione dei messaggi e visite domiciliari, non riesco a rientrare a casa almeno prima delle 19, se non anche continuando a lavorare la sera. Sono moglie e madre di un bambino di 5 anni, di fatto l'attività mi assorbe a detrimento della mia famiglia». Nardo, il suo studio a Ronchi dei Legionari, ha spiegato che l'aumento del massimale risale allo scorso 22 marzo. A ciascuno, dunque, i propri calcoli. Nardo fornisce i propri: «L'incremento era stato di 75 posti stabiliti da Asugi senza accordi a far data dal primo marzo 2022, rispetto ad una base di 1.500 pazienti. È da tre anni che è iniziata questa procedura ritenuta "emergenziale", autorizata dalla Regione contro il parere dei sindacai dei Mmg, e come tale limitata ad una durata massima di 6 mesi, come da Accordo collettivo nazionale, per cui, in realtà, invece di chiudere con la scadenza semestrale, sono intervenuti gli ulteriori incrementi, che sono stati sospesi. Sono anni che il sindacato Snami chiede di affrontare la complicata questione a livello regionale, ora le situazioni sono diversificate tra i vari Consorzi, ma tutti i colleghi sono in forte sofferenza. Attendiamo l'incontro con il Comitato aziendale per poter raggiungere un accordo il più vantaggioso possibile». Incontro nel quale i medici di base, oltre ad affrontare la questione relativa ai nuovi aumenti prospettati da Asugi, si attendono che venga data risposta alle situazioni di carenza che perdurano ormai da tempo.--© RIPRODUZIONE RISERVATA