«Il caso migranti è stato segnalato già a giugno»

Luigi Murciano / Gradisca«Il nuovo governo, e il Ministero dell'Interno in particolare, stanno valutando la possibilità di nuovi trasferimenti che possano alleggerire il numero di presenze al Cara e dunque liberare posti per i migranti attualmente all'addiaccio e in attesa di entrare nella struttura. Ma quando questo avverrà è al momento difficile dirlo. Non c'è ancora nulla di ufficiale. Il sistema dell'accoglienza del nostro Paese in questo momento è sotto pressione». Così il prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi, fa il punto della situazione sul fronte dell'emergenza migranti che sta impattando l'Isontino - e Gradisca d'Isonzo in particolare - con numeri e criticità paragonabili soltanto a quelle dell'ormai lontano 2017. Il rappresentante del Governo ha letto con attenzione il documento che il sindacato dei carabinieri Unarma ha fatto pervenire al Viminale, ma non nega di non poterlo condividere in toto. «Fermo restando che non è compito di un prefetto entrare nelle dinamiche delle forze armate, e tantomeno in quelle sindacali - premette - mi è dispiaciuto un passaggio nel quale con malcelato sarcasmo si è detto sostanzialmente che la Prefettura soltanto a ottobre ha certificato nero su bianco la gravità della situazione-migranti. Questo non corrisponde al vero - rivendica Ricciardi - perché già a giugno il sottoscritto ha informato Roma sulla portata dei flussi in corso nel territorio, provenienti dalla rotta balcanica. Questo ha portato a un ampliamento delle capacità ricettive del Cara». Eppure l'ondata di arrivi, tuttora in corso, ha raggiunto una portata tale da ingolfare il sistema. «Ma questo è un problema che sta riguardando tutto il Paese. Gli sbarchi a Lampedusa e gli arrivi lungo la rotta balcanica sono facce della medesima medaglia. Non deve passare il messaggio che lo Stato, e con esso la Prefettura, siano stati inerme a guardare: altrimenti non avremmo organizzato in questi mesi ben 500 trasferimenti dal Cara ad altre strutture, uno sforzo enorme. Il problema è che si sta rivelando per ora insufficiente rispetto al fenomeno epocale che stiamo vivendo. Ma siamo quotidianamente al lavoro per fronteggiare la situazione».Quanto alle criticità segnalate dai carabinieri, che secondo Unarma si trovano a fare i conti con un surplus di competenze che spetterebbero in primis alla Polizia di Frontiera, il prefetto di Gorizia la vede così: «Polizia e Arma concorrono, per normativa, nella gestione del servizio di polizia di frontiera. Purtroppo la stazione di Gradisca, unico presidio di polizia di quel mandamento, è toccata direttamente da questi flussi e se ne sta responsabilmente facendo carico. Sono il primo ad augurarmi che l'allarme lanciato da Unarma possa produrre delle migliorie nella gestione del servizio. Questa situazione straordinaria sta travolgendo tutti, ma facendo ciascuno la propria parte ne verremo fuori».Intanto domani alle 18 è atteso a Gradisca l'assessore regionale Pierpaolo Roberti che all'Hotel Franz di viale Trieste incontrerà la cittadinanza per affrontare i temi migranti e sicurezza. --© RIPRODUZIONE RISERVATA