Senza Titolo

i riconoscimentiIsabella FrancoNessuna nuova, buona nuova. Si potrebbe sintetizzare così, per il Friuli Venezia Giulia, l'assegnazione delle nuove stelle Michelin che si è svolta ieri sera in Franciacorta. Una sola eccezione riguarda l'ingresso nella prestigiosa guida per gourmand della Locanda Devetak a Savogna d'Isonzo cui è stata attribuita la stella verde, riconoscimento introdotto dalla Michelin qualche anno fa e di particolare importanza in tempi nei quali la parola sostenibilità è un valore imprescindibile. La stella verde viene infatti assegnata a chi offre una ristorazione più sostenibile, valorizzando i prodotti locali, facendo attenzione alle risorse energetiche e ai temi sociali. Tutto invariato per i ristoranti più blasonati del nostro territorio, a cominciare da Harry's piccolo di Trieste, che meritatamente con gli chef Matteo Metullio e Davide De Pra mantiene due stelle anche nella 68esima edizione della storica guida. «Prendere una stella e poi arrivare a due è da una parte una gran soddisfazione, dall'altra un sacrificio - commenta a caldo lo chef triestino Metullio -. È un investimento importante, un risultato difficilissimo da raggiungere e altrettanto difficile da mantenere. La conferma delle due stelle significa che abbiamo saputo rinnovarci e crescere pur rispettando gli stessi standard. Non è che arrivati lassù è scontato rimanerci - aggiunge il cuoco triestino -. Siamo quindi fieri di essere stati riconfermati e ora lavoriamo a nuovi progetti per il futuro che porteranno all'ampliamento del ristorante e dell'albergo. Ho mandato un messaggio - conclude Metullio - ad Antonino Cannavacciuolo e al suo staff, unico tre stelle Michelin che si è aggiunto agli undici dello scorso anno». Al fianco degli chef Metullio e De Pra, la proprietà dell'Hotel Duchi d'Aosta continua, infatti, a investire nella struttura. L'albergo di piazza Unità è stato di recente completamente rinnovato, ha acquisito la quinta stella e la sala ristorante ora ha 24 coperti. Assieme a Metullio e De Pra, in regione c'è un solo altro chef due stelle Michelin, Emanuele Scarello de Gli Amici di Godia. Un "macaron" invece per la Trattoria Al Cacciatore La Subida di Cormons, per la chef Antonia Klugmann de L'Argine a Vencò, per La Primula di San Quirino, per l'Osteria Altrana a Ruda e per Laite a Sappada. Le stelle Michelin o, più esattamente i "macarons", sono da sempre amate, attese e temute ma, per quanto snobbate, rappresentano l'unico riconoscimento che effettivamente conta per gli chef di livello e che corona un anno di lavoro. --© RIPRODUZIONE RISERVATA