Il mondo della vela piange Vencato, una vita dedicata al mare

Francesca PitaccoIl mondo della vela piange Roberto Vencato, mancato ieri alle prime luci del mattino. Che la malattia contro la quale stava combattendo da un po' di tempo stesse prendendo il sopravvento lo si era compreso pochi giorni fa, quando l'amico di una vita Roberto Sponza aveva coinvolto l'armatrice dell'Ufo28 "Bandito Kicca Tuniz" in un'iniziativa particolare: sulla randa della barca era stato posizionato infatti un grande cuore rosso con la scritta bianca "Roby". Era un gesto concreto e visibile per supportare Roby nella sua battaglia più difficile, consapevoli che poteva essere l'ultimo saluto. «Si tratta di un messaggio speciale per un amico altrettanto speciale», aveva commentato lo stesso Sponza. La vittoria alla "Barcolana by Night" e il secondo posto di categoria alla Barcolana sono stati due bei momenti di gioia, anche per Vencato, che ha sentito il calore dei messaggi, la vicinanza di tutto il mondo velico triestino, nazionale e internazionale. Un "tam tam" spontaneo per un uomo che ha dedicato la propria vita alla vela. Olimpionico nel 1976 con Sponza sul 470 a Montreal, Vencato è stato poi il maestro, più che l'allenatore, di tante generazioni di atleti. Immediatamente, dopo la diffusione della notizia della sua scomparsa, molti hanno voluto immortalare su Facebook un proprio ricordo e tanti sono ritornati con la memoria a un allenatore che con poche parole riusciva a dare il consiglio giusto nel momento giusto, a infondere fiducia, a comprendere il problema e a trovare la soluzione. Ma tanto Vencato era diretto in mare, così era istrionico a terra. I suoi racconti facevano ridere per l'arguzia che metteva nel trovare i particolari esilaranti di una trasferta, di una regata. Ne aveva uno per ciascuno dei "suoi" ragazzi. Sceso dalla barca e dal gommone, Roby ha saputo crearsi imprenditore fondando la propria veleria, dapprima con il brand "Ullman", quindi "Eurosail". Progettista e disegnatore meticoloso, Vencato è stato apprezzato per l'attenzione con la quale seguiva i clienti che poi divenivano inevitabilmente amici. Aveva iniziato a otto anni la sua carriera di velista alla Triestina della Vela, che è rimasto sempre il suo circolo. L'ultimo saluto sarà inevitabilmente in mare. Ora è tempo del silenzio, per stare vicini alla moglie Lai.--© RIPRODUZIONE RISERVATA