La caotica "Ninjababy" maternità e cartoons
In un momento in cui il tema dell'aborto torna di controversa attualità negli Stati Uniti come in Italia, ecco che arrivano sugli schermi intrecci di drammi e commedie che sollevano domande sulla maternità, ampliando il modo in cui le donne vengono mostrate nei film. In storie che arrivano dalla Corea (vedi "Le buone stelle" qui accanto) o dalla Norvegia, come in questo irriverente "Ninjababy", vediamo giovani donne alle prese con una gravidanza indesiderata, tormentate protagoniste di scelte non scontate.E in "Ninjababy" - miglior commedia agli Efa (gli Oscar europei) e diventato un cult - a dirigere è proprio una donna, la 50enne norvegese Yngvild Sve Flikke (alla sua opera seconda, ma dopo diverse serie tv), che affronta da sempre le tematiche femminili. Come nel classico indipendente Usa "Juno", anche qui al centro c'è una ragazza incinta ironica e spigolosa, Rakel (la rivelazione Kristine Thorp), che attraversa il film con un'energia spavalda che non si dimentica. Ma qui in più c'è la passione per il fumetto della protagonista (a cui si riferisce il titolo), che "invade" la finzione del film interrompendo il realismo della vicenda con surreali e coinvolgenti inserti animati. E ci sono anche battute e situazioni abbastanza più spregiudicate della media (ma così più autentiche), che fanno della caotica e buffa Rakel un simbolo credibile delle giovani generazioni, che ci dice qualcosa di sincero sui conflitti e sui limiti di genere, e sui rapporti odierni tra donne e uomini. --P.L.© RIPRODUZIONE RISERVATA