I sindacati si appellano ai politici per superare la crisi di Wärtsilä

la letteraIl Tribunale di Trieste ha sanzionato Wärtsilä per condotta antisindacale, azzerando la procedura di licenziamento. La società finlandese ha deciso di non fare ricorso in appello e non ha ancora aperto una nuova procedura, secondo le regole inasprite dal governo uscente. Il nuovo presidente Michele Cafagna assicura disponibilità a sedersi ai tavoli che verranno convocati dal Mise e dalla Regione, ma le istituzioni non hanno ancora battuto un colpo, complice l'assenza di un esecutivo nella pienezza dei poteri. È in questo quadro che le segreterie provinciali dei metalmeccanici hanno scritto una lettera ai parlamentari del Friuli Venezia Giulia, nel giorno dell'insediamento del Parlamento. Fim, Fiom e Uilm si rivolgono a deputati e senatori, invitandoli a un incontro pubblico che si terrà venerdì prossimo. «La sentenza del Tribunale di Trieste - ricordano le sigle confederali - ha obbligato l'azienda a revocare la procedura di licenziamento di 451 lavoratori, accogliendo le istanze promosse dalle organizzazioni sindacali con il sostegno della città e delle istituzioni. Tuttavia, allo stato delle cose, il proposito della multinazionale di dismettere le attività produttive a Trieste pare rimanere invariato». Davanti alla fermezza dell'azienda e alle incertezze sui prossimi sviluppi, i sindacati chiedono ai parlamentari regionali di essere presenti venerdì prossimo a un incontro che verrà organizzato nel primo pomeriggio nella sala della Piccola Fenice di via San Francesco. D.D.A.© RIPRODUZIONE RISERVATA