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L'INAUGURAZIONEUGO SALVINIUn nuovo Consolato a Trieste come chiave «per incrementare, attraverso il porto, gli scambi commerciali tra Fvg e Svezia». È questo l'obiettivo dichiarato della scelta, da parte di Stoccolma, di affidare alla commercialista udinese trapiantata nel capoluogo regionale Cristina Sbaizero, che opererà nella nuova sede del Consolato di via san Nicolò 15, l'incarico di rappresentare la Svezia in città, con competenza territoriale su tutto il Friuli Venezia Giulia. Lo ha ribadito ieri - pochi istanti dopo il tradizionale taglio del nastro avvenuto alla presenza del sindaco Roberto Dipiazza e di Enrico Samer, già decano del Corpo consolare di Trieste - l'ambasciatore della Svezia in Italia, Jan Björklund. «Se l'Electrolux è la più grande fabbrica svedese sul territorio, le relazioni commerciali più importanti tra Friuli Venezia Giulia e Svezia sono quelle che avvengono nel porto - ha sottolineato il diplomatico - e tutte le grandi compagnie svedesi, come tutte le compagnie europee, usano questo scalo per il commercio e per la logistica. La sua posizione geografica lo rende il porto europeo per l'Est, per l'Asia e il Medio Oriente. Anche se non ci sono fabbriche svedesi a Trieste - ha precisato - le nostre imprese utilizzano questi moli e queste banchine ogni giorno». Un concetto ripreso a chiare lettere da Cristina Sbaizero, nominata dopo una selezione tutta al femminile, «perché la Svezia - ha evidenziato la neoconsole - è molto attenta agli equilibri di genere», e prima donna a ricoprire appunto tale carica. «Uno dei compiti del Consolato - ha detto Sbaizero - è quello di assistere gli equipaggi di navi mercantili che sviluppano i propri traffici con Trieste e l'entroterra, nel segno di una collaborazione che vogliamo sempre più ricca e intensa». E non è tutto: «Intendo continuare a espandere la relazione fra i nostri due paesi anche dal punto di vista culturale e occuparmi delle relazioni economiche in senso più ampio. Fra i miei obiettivi - ha proseguito Sbaizero - c'è quello di coinvolgere nuove piccole e medie imprese ed espanderne gli scambi. Ci potranno essere poi nuove partnership tra aziende del territorio e business innovativi svedesi in tema di sostenibilità».Intenzioni che si sono subito tradotte nel concreto, nel corso del pomeriggio di ieri, nell'ambito dell'incontro intitolato "Cooperazione commerciale tra Svezia e Italia verso un futuro sostenibile", che si è svolto nella Sala Maggiore della Camera di Commercio, al quale ha partecipato, oltre a Björklund e Sbaizero, anche l'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini. L'atrio della Camera di Commercio ospita fra l'altro, in questi giorni, la mostra "Piooner", che ha come tema la strategia climatica e gli obiettivi climatici della Svezia. La mostra include esempi di aziende svedesi innovative, che fanno da traino e stimolano il cambiamento. La rassegna continuerà fino al 31 ottobre nel nostro World Trade Center. A margine della visita, Björklund, ai giornalisti che gli richiedevano un commento sulla guerra in corso che coinvolge da vicino il suo paese, ha risposto che «il sabotaggio del gasdotto Nord Stream è un ulteriore elemento di pericolo, che si aggiunge a quello della vicinanza geografica della Svezia alla Russia e all'ex Unione Sovietica. Si tratta - ha osservato l'ambasciatore - di un tema legato alla sicurezza europea in senso lato, anche dal punto di vista della sicurezza energetica. È chiaro che, se è facile sabotare questo gasdotto, tutti i gasdotti possono essere sabotati. È importante quindi - ha continuato - che tutti noi pensiamo alla sicurezza di questi gasdotti subacquei».«L'aggressione russa - ha concluso Björklund - è un vero pericolo per l'Europa dal punto di vista della sicurezza, e questo è il motivo per cui ora abbiamo presentato la domanda di accesso alla Nato».--© RIPRODUZIONE RISERVATA