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Nell'anniversario della scoperta dell'America avvenuta il 12 ottobre 1492, l'associazione Scienza Under 18 Isontina, I lettori in Cantiere della biblioteca di Monfalcone e il Piccolo Teatro di Monfalcone presentano oggi alle 20.30 al teatro Comunale di Cormons uno spettacolo per celebrare Cristoforo Colombo e i navigatori più o meno famosi che approdarono alle coste delle Americhe. Inedite novità affiorano su questa scoperta: i veri motivi per cui le Americhe non si chiamano Colombia e il traffico presunto o storicamente accertato prima del navigatore genovese. Colonizzatori furono i primi migranti storici: le popolazioni asiatiche che dalla Siberia, attraverso lo stretto di Bering reso solido dall'Era Glaciale 15000 anni fa, giunsero in Alaska e Canada. Altre ipotesi vedono i marinai Fenici guidati da Mat'astart naufragare sulla costa brasiliana a seguito di una tempesta e prendere solennemente possesso di quelle terre. In alcuni mosaici romani si può vedere l'ananas, frutto sconosciuto nel Mediterraneo. Provato è l'insediamento dei Vichinghi che con Erik il Rosso, attorno all'anno 1000, avrebbero raggiunto il Labrador e l'Isola di Terranova come testimoniato dalle tombe di Anse aux Meadows identificate nell'anno 1961. Verrà rappresentata la fine della polemica, durata più di 500 anni, sulla veridicità della Carta da navegar dei fratelli Zen. A Londra, nel 1976, la British Library rese pubblici quattro documenti, creduti distrutti, che documentano come la famiglia Zen, di origine veneziana, navigava lungo le coste dell'America Settentrionale oltre un secolo prima di Cristoforo Colombo e disegnò una cartina del Nord. La cartina, sia pure con errori grossolani, venne poi utilizzata, nel 1569, da Gerardo Mercatore, il massimo cartografo del Cinquecento, per riempire il vuoto di conoscenze sulle terre del Nord e rimase valida per centocinquant'anni anni. Uno dei tanti che usarono le cartine dei fratelli Zen fu John Dee, matematico e consigliere della regina d'Inghilterra Elisabetta I, dando la spinta alla conquista dell'impero coloniale. Nel 1881, per decreto del Comune di Venezia, è stata posta una targa marmorea su uno dei palazzi Zen con la seguente scritta: "A Nicolò e Antonio Zen, nel secolo decimoquarto, navigatori sapientemente arditi dei mari nordici". --