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Stefano Bizzi«Arriviamo a filo anche quest'anno, ma solo perché giovedì e venerdì c'è stata la pioggia. Stiamo recuperando». Alle 12.40 Roberto Montanari da Novellara, Emilia, fa la sua previsione. Nelle ultime edizioni "Il signore delle mozzarelle" ha chiuso in anticipo perché lo stand era stato letteralmente preso d'assalto. Più materia prima porta a Gorizia e più ne vende. La sua proposta è una delle più apprezzate di Gusti di Frontiera. Lo è, da un lato, per la qualità e la freschezza dei suoi prodotti caseari, dall'altro per il fatto che né lui, né la figlia Solange si tirano mai indietro: in qualsiasi momento del giorno e della notte sono pronti a infilare le mani nell'acqua bollente per filare il caglio e trasformarlo in una gustosa "pepita bianca" da mordere ancora calda. Sabato notte, per esempio, l'ultima mozzarella l'ha fatta dopo le 2.30. Aveva praticamente già chiuso quando un ragazzo gliene ha chiesta una e lui non si è lasciato pregare. «Non si deve mai mandare via nessuno. Questa è la nostra filosofia». L'attività è a conduzione familiare. Lui, la moglie e i due figli girano l'Europa portando ovunque il loro cavallo di battaglia: la burrola, una mozzarella ripiena di gorgonzola, un marchio da lui registrato e richiesto da molti, ma che si può assaporare solo al suo stand. «Siamo nomadi - sorride - e in fondo non è un caso visto che Augusto Daolio era mio cugino: Nomadi della musica e Nomadi della mozzarella». «Questa festa - prosegue, parlando di Gusti - è sempre piena. Il cambio di clima ha creato un po' di scompiglio, ma poi il movimento si è ripreso. Se la manifestazione durasse 9 giorni anziché 4, sarebbe comunque sempre così». Guardare Roberto o la figlia Solange preparare le mozzarelle è come assistere a uno spettacolo e, infatti, molti passando si fermano a guardarli e, dopo aver osservato quei movimenti eleganti e codificati, alla fine non si può resistere e la gran parte delle persone si lascia tentare. «È fatta tutta a mano, è una bella storia». --© RIPRODUZIONE RISERVATA