Sul Piccololibri il juke-box del Premio Nobel Peter Handke
Pietro SpiritoAnche un juke-box può entrare nella storia della letteratura. Il juke box in questione è quello che, negli anni Ottanta, era attivo nel bar della stazione di Monfalcone. Lì lo vide e lo usò un futuro Premio Nobel, Peter Handke, che ne trasse poi ispirazione per scrivere il racconto "Il blues del tuono di Brazzano del Friuli". L'episodio lo ricorda Paolo Marcolin nell'Effemeride che fa da copertina all'inserto Ilpiccololibri, in edicola domani all'interno del supplemento Tuttolibri della Stampa, in vendita assieme al Piccolo. Fra gli altri servizi nell'inserto culturale del Piccolo, Alex Pessotto fa un ritratto del musicista Rodolfo Lipizer, mentre Elsa Nemec segnala un libro uscito nel 2014 a Londra dal significativo titolo "A Dead Man in Trieste". È un giallo firmato da Michael Pearce, ambientato nella Trieste dei primi del Novcento, libro che, sottolinea la Nemec, sarebbe bello vedere tradotto in italiano. Nel paginone centrale dell'inserto torna la "Donna dl sabato". Questa volta si tratta dell'attrice e regista Marcela Serli, intervistata ad ampio raggio da Roberto Canziani. Serli apre per i lettori del Piccolibri il suo album di famiglia ricco di belle fotografie, e racconta sogni, desideri e traguardi raggiunti nel suo lavoro. E racconta anche cosa significa avere una doppia identità, argentina e italiana, e di come abbia trovato a Trieste il luogo ideale dove esprimere tutte le potenzialità creative dell'essere "doppio". Personaggio "Borderline" di questo numero del Piccololibri è Victor Tiberius Foa. Ingegnere in pensione che vive negli Stati Uniti, scrittore prolifico di una lunga saga di romanzi dedicati al conte Dracula, Victor Foa era poco più di un ragazzo quando nel 1969 fuggì dalla sua natia Romania, allora sotto l'Unione Sovietica, per trovare rifugio nel campo profughi per stranieri di Padriciano. Che cosa accadde da allora e cosa ha significato per lui Trieste Victor lo racconta a Elisa Cozzarini in un'intervista iena di avventure e colpi di scena. Chiude l'inserto un'altra incursione di Pierpaolo Martucci nella cronaca nera di Trieste fra Ottocento e Novecento. Il suo "Old case" stavolta ricostruisce gli ambienti malfamati della città e gli usi e costumi dei ladri fra bettole e scippi. --