Bruck: «A Budapest dittatura strisciante Sembra di rivivere l'epoca del nazismo»
l'intervistaDanilo Ceccarelli / Parigi«Finalmente! Spero che l'Unione europea vada avanti così perché in Ungheria non c'è più una democrazia». Reagisce così la scrittrice ungherese Edith Bruck all'approvazione arrivata dal Parlamento europeo del rapporto in cui Budapest viene definita una «minaccia sistemica» ai valori fondanti europei. «Una dittatura strisciante», secondo Bruck, che ha vissuto sulla sua pelle gli orrori della Shoah a causa delle sue origini ebraiche. Signora Bruck, come giudica questa mossa dell'Europarlamento? «Già altre volte sono stati discussi i problemi dell'Ungheria. Adesso si sono svegliati, spero che buttino fuori Orban dall'Unione europea. Ma credo che abbiano paura di un suo possibile avvicinamento al presidente russo Vladimir Putin. Orban fa quello che gli conviene di più, non mi fido di quell'uomo». Cosa la spaventa di più dell'attuale situazione ungherese? «La mancanza di democrazia. È un Paese dove si censura, vengono chiuse tv e giornali. E in una situazione simile non nascono più grandi scrittori o poeti. Lì gli omosessuali vengono aggrediti, si parla di non dover mischiare il sangue ungherese con quello di altri popoli e si difende l'idea di non fare pagare le tasse agli ungheresi considerati puri. Sembra di essere nel nazismo. Certo, ci sono delle differenze e non voglio esagerare. Ma come si possono dire oggi certe cose? È pazzesco». Il voto contrario della Lega e di Fratelli d'Italia alla decisione dell'Europarlamento la stupisce? «Ci sono anche altri che hanno votato contro, ma la decisione della destra italiana è preoccupante. Il loro legame con Orban resta forte e questo non mi meraviglia, direi più che mi inquieta molto». Stiamo parlando di due partiti che probabilmente andranno al governo dopo il 25 settembre. «Sono preoccupata da queste elezioni, ma soprattutto addolorata. Io ormai vivo da una vita qui, per questo mi interessa mille volte di più l'Italia rispetto a quello che accade in Ungheria, anche se mi dispiace per quello che accade nel mio Paese natìo. Se la destra vincerà, come temo, acquisirà ancora più coraggio nell'urlare dappertutto quegli slogan come "Sono una donna, sono cristiana", dove si difendono i soliti valori della patria e della famiglia. Discorsi assolutamente vuoti». Come influirebbe una vittoria della destra italiana sul piano europeo? «Temo che la destra aumenterà in tutta Europa. In Paesi come la Francia o la Romania questo tipo di realtà prenderanno un nuovo slancio». --© RIPRODUZIONE RISERVATA