L'estate scorsa fu Charlize Theron ad affascinare la città
il precedenteLaura ToneroIl grande cinema internazionale ha già incantato Trieste nel corso di questa calda estate. L'immagine di Charlize Theron catturata da Andrea Lasorte - l'unica ufficiale che testimonia la sua presenza in città il 4 e il 5 luglio scorso in occasione delle riprese del sequel di "The Old Guard" - mentre, bellissima, sul Molo Audace attende di girare una scena e un assistente, con un ombrello, la protegge dal sole cocente di quelle giornate, aveva incantato quanti per ore avevano atteso, senza fortuna, di poter rapire un suo sguardo o un suo sorriso. In verità, gli addetti ai lavori raccontano che il 4 luglio scorso, finite le riprese, quando i riflettori e le macchine da presa si erano ormai spenti, la diva indossando un cappellino e grandi occhiali da sole era rientrata al Grand Hotel Duchi d'Aosta dove alloggiava, passeggiando tra la gente distratta di piazza dell'Unità, senza che nessuno la riconoscesse. Due i set: uno sul Molo Audace, l'altro in via Foschiatti trasformata per una giornata in un angolo della Francia, forse la Costa Azzurra, con l'allestimento di un negozio di antiquariato, uno di frutta e verdura, un caffè-bistrot. Una produzione cinematografica, quella sbarcata lo scorso luglio in città e anche in quel caso targata Netflix, imponente, che nel cast oltre alla Theron vantava attori del calibro di Chiwetel Ejiofor e Luca Marinelli, con una troupe da 500 persone (50 tra maestranze e tecnici e oltre 300 comparse ingaggiate in regione), oltre a uno spiegamento di mezzi mai visto prima nella nostra regione. Con una ricaduta economica che ha sfiorato il milione di euro e con gli alberghi pieni e la produzione costretta a cercare delle stanze persino a Monfalcone. Il Molo Audace era diventato off-limits per i non addetti ai lavori. L'area del waterfront cittadino che si spinge dallo stesso molo a piazza dell'Unità era interdetta al passaggio, ma in via Foschiatti (dove però le scene non vedevano coinvolta la Theron), i curiosi e gli appassionati di cinema erano invece riusciti a vivere da vicino il fascino del ciak, restando incantati anche dall'imponete struttura tecnologica e di supporto alla scena. --© RIPRODUZIONE RISERVATA