I Diman contro la guerra al Festival e un premio al Polifonico di Ruda

la serataGRADOQuando Roberto Montanari ha organizzato per la prima volta il Festival della canzone dialettale del Friuli Venezia Giulia, che oggi tutti chiamano semplicemente il Festival dei Festival poiché vi partecipano le canzoni meglio classificate dalle kermesse canore di Grado, della Bisiacaria, del Friuli, di Muggia e Trieste, forse non pensava che potesse raggiungere il successo che invece ha poi ottenuto. E non pensava nemmeno di poter ospitare sul palco del Parco delle Rose tanti personaggi diventati famosi, a cui assegnare il Premio alla carriera.Inizialmente si chiamava così il premio, poi il Comune di Grado ha inteso, giustamente, mettere a disposizione il riconoscimento che viene consegnato ai personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo ma anche dello sport, che nella loro carriera portano alto il nome del Friuli Venezia Giulia.Negli anni iniziali hanno ricevuto il prestigioso premio Daniela Mazzucato, Lorenzo Pilat e Teddy Reno. Poi si è passati da Dario Zampa a Mal, a Bobby Solo, al Fvg Gospel Choir e a Marco Milani (Mandi Mandi). A salire sul palco del Parco delle Rose c'è stato quindi Paolo Rossi, poi lo scatenato Sdrindule (Ermes di Lenardo), Andrea Binetti, Gianfranco Saletta, il Gruppo Folkloristico Danzerini di Lucinico, il Coro Illersberg di Trieste, Bruno Pizzul, Nino Benvenuti e l'altra sera Il Polifonico (ex Polifonico di Ruda).Un grande spettacolo, quello dei Festival dei Festival, che prevede oltre alla sfida fra canzoni anche l'incipit che quest'anno è stato un omaggio a Pasolini con la proiezione di un video e l'interpretazione di una poesia del regista friulano musicata e interpretata da Dario Zampa. Poi i cori.Mentre gli scatenati ragazzi del coro di voci bianche I Diman del Gruppo Costumi Tradizionali Bisiachi hanno interpretato - indossando (unici) la mascherina - una canzone che è un accorato appello contro la guerra, tema purtroppo attuale, scritta una ventina di anni fa dai ragazzi della scuola media Locchi di Gorizia, l'altro coro, quello denominato ora "Il Polifonico" (ex Polifonico di Ruda) non ha potuto esibirsi in quanto più di qualche corista è bloccato a casa con il Covid.Il sindaco Claudio Kovatsch ha pertanto consegnato il premio nelle mani del presidente del coro, Pier Paolo Gratton. E a fine serata presentata da Dario Zampa, Fulvio Marion e Leonardo Tognon, le premiazioni fatte dal sindaco Kovatsch e dal vicesindaco Roberto Borsatti con l'invito agli autori a continuare a scrivere perché, come lo si è visto anche quest'anno, l'insieme dei vari idiomi al centro dell'attenzione del Festival formano una splendida grande comunità. E in questi difficili momenti, non è davvero cosa da poco. --AN. BO.© RIPRODUZIONE RISERVATA