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Matteo Femia / GORIZIA «Ai ragazzi lo dico in continuazione: in questo momento siamo tutti come delle partite Iva che lavorano autonomamente, ma il nostro obiettivo deve essere quello di diventare prima possibile una cooperativa in cui tutti collaborano. Se poi saremo così bravi da raggiungere risultati tali da diventare un'azienda di spessore, meglio ancora». Mister Alessandro Radolli usa una metafora che spiega bene quale sia la situazione nella sua Pro Romans, dove ben 20 giocatori sui 25 della rosa sono arrivati quest'estate: una vera e propria rivoluzione, partita proprio dalla panchina dove l'ex tecnico del Fiumicello ha portato da poche settimane il suo entusiasmo ed il suo modo di intendere il calcio. I volti nuovi dunque sono tantissimi, e la squadra avrà bisogno di tempo per amalgamarsi al meglio. I risultati però iniziano già ad arrivare, perché il pre-campionato giallorosso è stato sinora sicuramente positivo: dopo due pareggi per 0-0 nelle amichevoli contro Isonzo e Pro Cervignano, è arrivato il netto successo per 3-0 contro il Torre (Tomasin, Rocco e Jogan i marcatori) nella semifinale del Memorial Lorenzon, organizzato proprio dalla società romanese. Martedì nella finalissima i Radolli-boys incontreranno il Mariano, che ha sconfitto ai rigori la Fortezza: sarà il prequel del primo match ufficiale che vedrà impegnate le due squadre, al debutto in Coppa Italia di Promozione sabato 27 agosto proprio affrontandosi l'un l'altra sempre a Romans. «Stiamo lavorando per arrivare più pronti possibile al debutto in campionato - racconta Radolli - abbiamo iniziato ad allenarci il 27 luglio: siamo una squadra in gran parte nuova, ma i ragazzi mi hanno subito dimostrato gran disponibilità e ascolto in allenamento, la qualità e l'impegno non sono mancati. I test fatti sinora ci servono per crescere di condizione». Quale sarà l'obiettivo? zCi sono società che hanno fatto proclami importanti: penso a Lavarian Mortean, Risanese, Cormonese e Sevegliano, che sono quelle che probabilmente assieme all'Ufm puntano a lottare per i piani alti. Noi di proclami invece non ne vogliamo fare: siamo in fase di ricostruzione, partendo praticamente da zero». Alla domanda se la sua Pro Romans sarà una squadra dalle caratteristiche prettamente offensive o se invece punterà maggiormente sulla fase difensiva, Radolli risponde: «La mia indole da ex centravanti mi porta a ragionare nell'ottica di fare innanzitutto gol, ma la verità è che puntiamo soprattutto a trovare il giusto equilibrio in campo». --