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Tiziana CarpinelliSi può anche non parlarne più, ma alla fine arriva sempre il momento del conto e qui giunge a distanza di quasi un anno dagli accadimenti. Gli accadimenti sono la fiamme di vaste proporzioni che giovedì 9 settembre 2021 avevano interessato il Parco della Rimembranza, attecchendo su cinque cipressi secolari: una dopo l'altra, come giganteschi cerini, le loro chiome si erano polverizzate, avvolte dal fuoco. Un incendio che aveva tenuto con il fiato sospeso l'intero quartiere, Panzano, e l'amministrazione. Che ora chiede «in solido alle famiglie dei minori» all'epoca identificati dalla Polizia di Stato, nell'ambito delle indagini - si tratta di due bambini, poco più di 10 anni, quindi al di sotto della soglia d'imputabilità -, di mettere mano al portafoglio per «risarcire i danni patiti dal Comune, ai sensi dell'articolo 2048 del Codice civile». La comunicazione, partita ieri e firmata dalla sindaca Anna Cisint, arriverà nelle rispettive case sotto forma di raccomandata con ricevuta di ritorno. «Da mamma mi piange il cuore - commenta la prima cittadina, rammentando in particolare il colloquio successivamente avuto con una delle madri, quando assieme al figlio si era fatta viva per chiedere scusa -, ma andremo fino in fondo». La somma scaturisce dalla relazione firmata lo scorso 16 novembre dal dirigente dell'Area tecnica Enrico Englaro, che ovviamente non aveva conteggiato il valore storico degli alberi secolari, bensì il valore della pianta ornamentale. Era stato così stimato che i cinque cipressi, posti in filare sul lato sud-ovest del parco, lungo via Aulo Manlio, valessero 49.807 euro (iva compresa), quindi il costo del taglio degli alberi combusti (5.002 euro) e quello del personale comunale adibito alle operazioni: 209 euro. Totale: 55.000 euro. Cifra, stando all'ente, corrispondente al costo sostenuto dall'intera collettività. Lo spegnimento aveva richiesto l'intervento perfino dei vigili del fuoco di stanza all'aeroporto, oltre agli uomini del distaccamento di via Sant'Anna, Opicina, Cervignano e Gorizia, accorsi sul posto con undici mezzi: lo spegnimento delle fiamme era durato ore. Infatti l'ultima autobotte era rientrata, la notte a cavallo tra giovedì e venerdì, all'1 di notte. E la mattina seguente, nuovo sopralluogo al parco della Rimembranza per spegnere il fuoco che ancora covava su alcuni tronchi.Erano accorse, quella notte, anche le forze dell'ordine, carabinieri e polizia, per dirimere la circolazione e chiudere l'accesso alla rotatoria della Marcelliana. Mentre per il ripristino dei luoghi si era richiesta l'azione di personale specializzato nella messa in sicurezza, bonifica e pulizia dell'area incendiata. Come chiarito ieri dagli uffici legali dell'ente, le famiglie dei due minori - come detto non imputabili, perché in astratto la legge italiana stabilisce per qualsiasi ipotesi di reato la non procedibilità se i giovanissimi in questione hanno un'età inferiore ai 14 anni, soglia anagrafica che discrimina un'eventuale punibilità - sono tirate in ballo per la loro «responsabilità genitoriale» in merito al «danno cagionato» dall'azione dei figli. Entrambi i nuclei sono considerati dall'amministrazione comunale, dichiaratasi disponibile alla rateizzazione della somma, «solidalmente responsabili». Come emerso dalle prime ricostruzioni, tutto avrebbe avuto origine da un cartone e una fiammata, innescata da un accendino. Bambini che giocano con il fuoco e il gioco che finisce malamente. Gli agenti del Commissariato, cui erano state affidate le indagini e che avevano esaminato anche i filmati delle telecamere, avevano inviato al termine dell'attività la loro relazione alla Procura minorile. Una "bravata", se così si può chiamare, sfuggita ampiamente di mano. Il fuoco che a dispetto delle previsioni non resta circoscritto alla carta, ma si leva subito alto: la paura, le lingue rosse che fatalmente si allungano alla folta chioma del cipresso secolare e da lì, poi, in una propagazione per tizzoni, alle altre quattro imponenti conifere. Una serata costata 55 mila euro. --© RIPRODUZIONE RISERVATA