«Accelerare il cambiamento»

L'Ordine degli Avvocati di Trieste non dà indicazioni di voto. Ma il suo presidente, Alessandro Cuccagna, non dimentica d'aver firmato per sostenere l'iniziativa referendaria promossa da Lega e Radicali e, a titolo personale, si dice favorevole al Sì su tutti i quesiti: «Credo sia un'occasione per chi si occupa di giustizia, siano avvocati o magistrati, di contribuire a cambiare il sistema. Senza entrare nel merito di motivazioni tecniche, la bontà delle ragioni del Sì rientra anche in un profilo di impulso a un Parlamento che non è stato in grado in questi anni di legiferare su esigenze assai evidenti». La premessa riguarda la partecipazione: «Ritengo doveroso recarsi alle urne per rispondere a una chiamata su questioni non poco rilevanti». Dopo di che, per Cuccagna la riforma Cartabia non può bastare: «Se un magistrato della levatura di Carlo Nordio afferma ad esempio che la legge Severino va rivista, così come le norme sulla custodia cautelare, non possiamo non prendere atto che i referendum che trattano proprio questi temi sono un passaggio che ci può consentire di accelerare il cambiamento». Che cosa non convince della Severino? «Trovo aberrante che un soggetto che ha una carica pubblica possa essere rimosso dopo una sentenza di primo grado. Molto spesso queste sentenze vengono poi modificate nei gradi di appello e non possiamo certo dimenticare la presunzione di innocenza scolpita nella Costituzione contro cui cozza la Severino». Quanto al tema della custodia cautelare, «i colleghi della difesa nel penale hanno una visione univoca contraria all'uso che ne viene fatto. Condivido con loro la tesi di un abuso dello strumento».--m.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA