Mariupol, evacuati tutti i civili. Volyna: «Salvate i soldati»

Letizia Tortello«L'operazione umanitaria che consisteva nell'evacuare civili pacifici dall'acciaieria Azovstal si è conclusa». Bambini, donne e anziani sono finalmente usciti dall'inferno dell'acciaieria di Mariupol, accerchiata dalle forze russe, dove erano intrappolati da mesi. A dare la notizia che tutto il mondo aspettava è stata per prima la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk su Telegram, ieri pomeriggio. Poi, è arrivata la conferma di Onu e Croce Rossa, e anche di Mosca. Sono usciti in 152, tra cui 32 bimbi, liberati in otto ore e portati in un centro di smistamento nella città di Bezimenne. Tre soldati sono morti nell'operazione, dopo giorni di combattimenti e tentativi di mettere in piedi corridoi umanitari sicuri. Ora, nell'impianto siderurgico devastato dalle bombe del Cremlino restano i pochi soldati resistenti: il Battaglione Azov e i marines. Erano state le loro mogli, ieri, a chiedere negoziati per ottenerne la liberazione, con una protesta numerosa a Kiev, che è stata dispersa dalla polizia. Gli agenti in piazza dell'Indipendenza hanno inoltre consegnato cartoline per l'arruolamento nell'esercito agli uomini che erano presenti al raduno. «La situazione nelle acciaierie è ora critica; è stata critica per molto tempo e ora sta peggiorando», ha spiegato un soldato alla Bbc. Durante il suo discorso di venerdì, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che «intermediari influenti» e «Stati influenti» sono stati coinvolti in uno sforzo diplomatico per salvare i combattenti. L'appello è stato rilanciato, dalle viscere dell'Azovstal, dal capo della 36° Brigata dei marines, Serhiy Volyna, che sui social ha scritto: «Sembra di essere in qualche infernale reality show dove noi militari combattiamo per la vita, e il mondo intero sta a guardare una storia interessante!», dice. «Questi scenari sono tipici dei film e delle serie tv. L'unica differenza è che questo non è un film, e noi non siamo personaggi di fantasia! Questa è la vera vita! Dolore, sofferenza, fame, tormento, lacrime, paura, morte - tutto reale!». Il suo grido è ai diplomatici del mondo, affinché aiutino a farli uscire: «Vedo solo cinismo! Non ha confini». Spera «in un miracolo: che le grandi potenze, superiori, troveranno una soluzione per il nostro salvataggio! E questo infernale di reality show finisca. Il tempo passa, e col tempo è in gioco la nostra vita!». Il racconto dettaglia, poi, quel che è accaduto in queste ultime ore: «Le bandiere bianche per ottenere l'evacuazione dei civili sono state alzate quattro volte. Ora tocca a noi. Il prezzo dell'ultima evacuazione è di tre soldati uccisi e sei feriti. Chiediamo a tutti di fare il massimo sforzo per evacuare i militari». --© RIPRODUZIONE RISERVATA