Rinnovata dai 18enni romanesi la tradizione pagana del Mai
Edo Calligaris / ROMANSForte del suo simbolismo storico culturale e della sua suggestiva sequenza, è stata rinnovata domenica 1° maggio, nel Parco della rimembranza a Romans d'Isonzo, l'antica cerimonia denominata "Plantà al mai". Una cerimonia con cui annualmente i neo-diciottenni residenti sul territorio comunale, pongono a dimora un giovane albero, a ricordo del loro ingresso nel mondo degli adulti, come segno di rinnovamento generazionale e ricambio di forze all'interno della comunità. Si tratta di un rito pagano, le cui origini si perdono nella notte dei tempi e che annualmente viene riproposta dal gruppo di ricerca "I Scussons", col patrocinio del Comune e la collaborazione della locale sezione dei Donatori di sangue. Giunta alla sua 34ma edizione, la cerimonia di quest'anno ha visto protagonisti i nati nel 2004, dei quali 16 maschi e 11 femmine, che passandosi di mano in mano badili e rastrelli, hanno piantato un giovane frassino donato dal Comune, rappresentato dal sindaco Michele Calligaris e dall'assessore Verdiana Verzegnassi. La pittoresca celebrazione - come hanno fatto inizialmente presente Germano Pupin e Ivaldi Calligaris, presidente e segretario de "I Scussons'", affonda le proprie radici nell'antichità, quando l'albero veniva simbolicamente posto al centro di molti riti di fertilità, propiziazione e divinazione, in quanto si riteneva che la pianta che cresce, rappresentasse l'alleanza tra uomo e natura, tra la terra e il cielo. Il sindaco Calligaris ha colto l'occasione della ricorrenza della festa del lavoro, per invitare i ragazzi, quando entreranno a far parte del mondo produttivo, a difendere tenacemente i propri diritti al lavoro e alla sicurezza sul lavoro, affinché non si ripetano più delle inconcepibili tragedie come quella del 18enne Lorenzo Parelli. --© RIPRODUZIONE RISERVATA