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le reazioniMentre queste sono senz'altro ore di confronto interno, nella coalizione di centrosinistra, per lasciarsi alle spalle e archiviare definitivamente il "caso" scatenato dall'incontro pubblico di Insieme per Gorizia in via Rastello, alla presenza del dem Giorgio Brandolin e di Mara Cernic della Slovenska skupnost, nella coalizione di centrodestra si guarda con un certo distacco alle questioni altrui, ma al tempo stesso non si intende perdonare gli "ex" alleati che ora hanno scelto altre strade. Così ad esempio è netta la presa di posizione di Fratelli d'Italia nei confronti del deputato di Coraggio Italia (ma ex forzista) Guido Germano Pettarin, presente all'incontro, a cui si chiedono le dimissioni. «Il suo è un tradimento in tutti i sensi, in prima battuta molto velato, ma che appare ogni giorno più evidente man mano che si avvicinano gli appuntamenti elettorali - commenta la coordinatrice provinciale di FdI Francesca Tubetti -. Pettarin è stato eletto nel collegio uninominale con i voti di quei partiti a cui oggi volta le spalle e dai quali prende con decisione le distanze. Se non si riconosce più nella coalizione che l'ha sostenuto, faccia un atto di... Coraggio e abbia la dignità di rassegnare le proprie dimissioni da parlamentare». Anche gli assessori Gatta e Del Sordi, e i consiglieri comunali Cosma, Braulin e Zorzenon, la "squadra" goriziana del partito di Meloni, stigmatizzano la posizione di Pettarin, «uscito allo scoperto ammettendo che pare orientato a sostenere un candidato contro la stessa coalizione che gli ha consentito di essere eletto alla Camera».In questo contesto arriva la riflessione Sergio Cosma: «In questi ultimi anni si sono affacciati alle elezioni moltissimi politici improvvisati, figure professionali e personali anche validissime, ma senza esperienze sul campo nemmeno da consigliere comunale o assessore - dice -. E poi, una volta eletti, non hanno dato ciò che serviva. Questo è uno dei rischi della mancanza di preparazione politica». Sulla diatriba di questi giorni, in seno al centrosinistra, il vicesindaco e assessore della Lega Stefano Ceretta allarga poi lo sguardo. «Credo ci sia tanta confusione di pensiero e di pensieri - dice -. Non sta a me dire dove potrà pescare i suoi voti Pierpaolo Martina, ma penso che la confusione non faccia bene al centrosinistra e più in generale finisca per confondere anche l'elettorato. Poi non c'è da sorprendersi a fronte dei dati importanti sull'astensionismo». All'insegna di un certo fair play, e decisamente pacato, l'intervento di un altro leghista, che proviene però da quell'area di centro che oggi è il terreno d'elezione proprio di Insieme per Gorizia. Ovvero l'assessore comunale Roberto Sartori, ex Udc: «Cosa penso di Martina? Posso parlare a livello personale, e dire che ho avuto a che fare con lui quando ero vicesindaco di Romoli e si trattava di definire il passaggio di consegne tra Provincia e Regione - spiega Sartori -. Lo conosco e lo stimo a livello professionale, così come rispetto gli altri candidati. Potrà raccogliere interesse a centrodestra o a centrosinistra, ma quel che conta è che quella a cui ci apprestiamo resti una campagna elettorale basata su un confronto pacato, e non su attacchi denigratori». --M.B.© RIPRODUZIONE RISERVATA