La galleria rifugio fruibile nel 2023 A maggio partono gli interventi

Laura BorsaniA febbraio 2023 Monfalcone si riapproprierà di un significativo pezzo di storia, la galleria rifugio, scavata sotto il colle della Rocca, testimonianza preziosa, costruita nel 1943 per proteggere la popolazione dai bombardamenti del Secondo conflitto. Verrà restituita mantenendo integre le sue caratteristiche, i segni e le tracce di quei momenti di angoscia, sofferenza e di sopravvivenza. Un recupero che manterrà inalterata la testimonianza, compresa l'esplosione che il 24 agosto 1945, a guerra finita, seppellì sotto i massi una quindicina di persone che erano alle prese con la ricerca di ordigni e munizioni. Un percorso museale in grado di suscitare le emozioni nel «rivivere cosa accadeva in quei drammatici momenti», ha osservato l'ingegner Enrico Englaro, dirigente dell'Area tecnica del Comune, che sta seguendo l'intero procedimento. Ieri mattina ha affiancato il sindaco Anna Maria Cisint in sopralluogo, dove sono state illustrate le tappe dell'intervento, del valore complessivo di 670 mila euro, di cui 350 mila per le opere di consolidamento, i restanti 320 mila per l'allestimento, Iva e spese accessorie. L'investimento rientra nell'ambito dei 9 milioni stanziati dalla Regione in ordine al progetto turistico di rilancio della città, ha spiegato il sindaco Cisint. L'allestimento è affidato al Consorzio culturale del Monfalconese, guidato da specifiche e rigorose linee "prescrittive", con il supporto dell'Università inglese Lincoln e degli Atenei di Trieste e Gorizia.I lavori partiranno a maggio. Approvato infatti il progetto definitivo, si procederà con il consolidamento della volta in cemento armato, ben conservata. All'area sventrata dallo scoppio verrà riservata un'attenzione particolare nel rispettare il mantenimento dei segni di quel tragico evento. La galleria rifugio, con i suoi circa 270 metri di lunghezza, larga 6 metri e alta quasi 5 metri, si sviluppa tra piazza della Repubblica e la zona della Rocca. Verrà ripristinato l'ingresso di entrata, a qualche centinaio di metri dalla piazza, chiuso nel 1954 per permettere la realizzazione della Scalinata Granatieri. L'uscita si affaccia nell'area a monte della ferrovia, superato il sottopasso di Salita alla Rocca. La volta sarà protetta da barriere anti-caduta massi. Il consolidamento, secondo il cronoprogramma, richiederà un paio di mesi di lavori. A settembre è prevista l'approvazione del progetto definitivo ed esecutivo in ordine alle opere di allestimento. Una corsia di circa 2,5 metri di larghezza consentirà il passaggio in sicurezza. L'illuminazione sarà costituita da lampade a Led poste sui lati dei muri, i fasci di luce puntati verso il basso e verso l'alto. Il completamento dell'operazione è stato collocato a fine gennaio 2023, con l'apertura della galleria sul lato-piazza della Repubblica. Diventerà una galleria della memoria, i luoghi conservati nelle loro funzioni, come le sale destinate all'accoglimento degli ammalati, e quella riservata ai vigili del fuoco. Sarà ricavato uno spazio espositivo, museale e didattico. «Dal mese di febbraio 2023 sarà fruibile un pezzo della storia di Monfalcone - ha affermato il sindaco Cisint -. Possiamo regalare alla città un luogo così importante, restituendo il ricordo del vissuto durante la Seconda guerra mondiale, le sue sofferenze e la stessa identità dei monfalconesi. Il rifugio ha protetto la popolazione, centinaia di persone che qui hanno trovato un alloggio sicuro. Sarà attrezzata anche la parte didattica, fruibile da alunni e studenti, dalle elementari fino alle superiori». La natura qui ha trovato alloggio, i rami si sono insinuati tra i massi formando reticoli sulle pareti, ad alzare lo sguardo, si intravedono i pipistrelli.--© RIPRODUZIONE RISERVATA