«Cisint ignora un cittadino su 4 noi invece li includiamo tutti»

Al primo aperitivo con la candidata sindaca Cristiana Morsolin il centrosinistra ha fatto quadrato sul proprio progetto. Presenti persone dal mondo associativo, della scuola, giovani, pensionati e amministratori, come il sindaco e la vice di Turriaco, ma anche ex primi cittadini come Adriano Persi e Gianfranco Pizzolitto, i consiglieri regionali Diego Moretti e Ilaria Dal Zovo, l'onorevole Serena Pellegrino (Sinistra Italiana) e pure i candidati che hanno partecipato alle primarie: Davide Strukelj e Riccardo Cattarini. Tutti presenti con «un obiettivo: dare un segnale di unità e forza alla coalizione». A introdurre e moderare gli interventi il dem Marco Ghinelli. Il civico Strukelj ha ricordato che «la coalizione ha presentato ben tre sindaci» sottolineando come «il bello della coalizione sia proprio la sua varietà, il mettere assieme tante anime». Un risultato che, è stato sottolineato, risulta «molto più ricco rispetto alla univocità degli avversari». Michela Percuzzi (Pd) ha centrato l'intervento sull'attenzione che si vuole dedicare ai servizi, in particolare alle persone, vero indicatore di una città a misura del buon vivere. Ha ricordato poi, così come il consigliere Gualtiero Pin (M5S), il lavoro di collaborazione ed elaborazione dei progetti svolto negli ultimi due anni, funzionali alla stesura del programma elettorale. Programma, ricorda Pin, costruito ascoltando i cittadini. Elisa Di Ilio, della civica "Partecipare per Monfalcone" ha rimarcato le diverse storie e competenze che si apprestano a sostenere il «sogno della coalizione per la città» e ha invitato all'«impegno responsabile». Si è poi discusso di progetti condivisi tra Comuni, a sottolineare l'esigenza che «Monfalcone torni a mettersi in rete con il resto della Bisiacaria, affinché si recuperi il ruolo di traino del mandamento»: è stato l'auspicio del sindaco di Turriaco Enrico Bullian, mentre l'assessore al Sociale di Staranzano Serena Francovig ha ricordato come, per uno sviluppo del territorio, si debba mantenere alta la visione progettuale: «Non sono i fondi che mancano, ma i progetti, fatti coinvolgendo le associazioni e il territorio, altrimenti i soldi arrivano, ma sono sprecati». «E nel vantarsi di essere l'unico comune ad avere ricevuto i fondi per la rigenerazione urbana - sempre l'assessore -, bisogna anche aver il coraggio di dire che li si ha ricevuti perché si amministra l'ente dove si vive peggio, con più alto degrado sociale». Quindi l'onorevole Serena Pellegrino e a chiudere Morsolin sul tema della bellezza. «La bellezza per una città - si è detto - non deriva dalle aiuole, ma dai bei progetti, dalla creatività, dal pensare a come far stare bene le persone, tutte. L'Italia è bella perché ha saputo accogliere i progetti di tutti quelli che sono arrivati», ancora Pellegrino. «La città che vogliamo è una città bella, non triste - ha fatto eco Cristiana Morsolin - una città aperta, che tenga conto di tutti gli aspetti, anche demografici». Come già sostenuto su queste colonne ha poi ricordato la sparizione «dal tomo cisintiano di un quarto di cittadini stranieri presenti qui». «Non ci sono accenni - ha scandito - a come è composta questa società, a quali progetti sociali si vogliono proporre, quali prospettive per le imprese. Alcuni di noi hanno già amministrato, abbiamo costruito cose che hanno creato integrazione». «Vogliamo - ha concluso Morsolin - una città bella da vedere e vivere: pane e rose». --© RIPRODUZIONE RISERVATA