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Diego D'Amelio«Siamo pronti all'accoglienza. In Italia ci sono 60 mila profughi e servono aiuti subito». Il presidente del Consiglio Mario Draghi parla dalla sede della Protezione civile di Palmanova, dov'è stato ieri in visita per ringraziare la macchina dell'assistenza che volontari, Prefetture e Regione hanno attivato davanti all'arrivo degli sfollati dall'Ucraina. Il premier sottolinea la collaborazione istituzionale e si dice «commosso e confortato» dall'accoglienza delle donne e degli uomini della Protezione civile. Prima la riunione con il governatore e presidente della Conferenza della Regioni Massimiliano Fedriga, assieme al capo del Dipartimento nazionale di protezione civile Fabrizio Curcio e al vicepresidente Riccardo Riccardi, poi le strette di mano con i volontari all'esterno. Da Palmanova, poi, Draghi si collega in videoconferenza con i leader occidentali Biden, Johnson, Macron e Scholz. «È fondamentale che gli aiuti vengano erogati subito, perché il bisogno è ora non fra settimane», dichiara il primo ministro ai giornalisti. Per Draghi, la decisione è presa, il sostegno all'accoglienza non mancherà. È fondamentale la decisione del governo di ascoltare gli italiani, di ascoltare la disponibilità, l'entusiasmo, l'accoglienza, la loro bontà». L'incontro di Palmanova è occasione per rilanciare la cooperazione fra centro e periferia: «Il modo con cui abbiamo reagito alle emergenze di questi due ultimi anni è stato quello di integrare le decisioni del governo, con quello delle Regioni e dei Comuni. Questa alleanza istituzionale, questo aver imparato a lavorare insieme è un patrimonio che non dobbiamo dimenticare». Non manca l'accento sul «terzo settore», dalla Croce rossa alla Caritas, considerato centrale per affrontare i problemi «dell'inserimento scolastico, di insegnamento della lingua, di indirizzare verso il lavoro». Nell'incontro nella "sala ottagonale" della sede di Palmanova, Draghi parla in collegamento con i 28 volontari del Fvg che stanno realizzando un campo profughi a Michalovce in Slovacchia, capace di accogliere 250 persone in 30 tende riscaldate. L'ex presidente della Bce ringrazia Fedriga e Riccardi, per aver creato a Palmanova l'hub di smistamento delle donazioni di farmaci e altri presidi sanitari raccolti dalle Regioni dell'Italia settentrionale. Il premier assiste alla partenza di quattro camion refrigerati contenenti medicinali, respiratori e macchine per raggi X alla volta di Suceava in Romania, dove il materiale sarà caricato su mezzi ucraini e portato all'interno del paese invaso dalla Russia. Ma il momento più emozionante per Draghi è l'incontro con i volontari, schierati con le loro divise azzurre e gialle, come i colori della bandiera Ucraina. «Grazie per quello che fate». «Grazie per quello che fa lei per il Paese». È un continuo ripetersi di queste due frasi fra larghi sorrisi. «Questa visita è fonte di conforto», dice il presidente, parlando di «accoglienza affettuosa e commovente». Draghi poi torna all'interno per la call con i capi di governo di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania. «Vedremo, vedremo», saluta i cronisti che gli chiedono se, come dicono a Mosca, sarà impossibile per l'Europa sopravvivere senza il gas russo. In regione la situazione dei profughi è intanto sotto controllo. Attraverso i confini di Coccau e Fernetti, il Fvg è la porta principale degli arrivi dei profughi di guerra, ma la maggior parte prosegue per altre destinazioni e solo una piccola quota di chi rimane ha bisogno di strutture pubbliche dove essere ospitato. «A oggi - dice però il presidente Fedriga - non abbiamo chiarezza sui numeri. L'Ue parla di più di 4 milioni di persone fuggite dall'Ucraina: principalmente vanno nei Paesi limitrofi ma ci aspettiamo un aumento, che deve essere declinato dal punto di vista dell'accoglienza nel nostro paese e dal punto di vista della richiesta di sanità» e della tutela dei minori, in particolare di quelli non accompagnati, che rientrano in una fascia d'età «molto più bassa» rispetto a quella riguardante «l'immigrazione che abbiamo subito fino a ora». Fedriga ringrazia «il presidente del Consiglio per aver dato una svolta nel rapporto tra le Regioni e lo Stato centrale». Benvenuto al premier arriva anche dal Pd che, con Cristiano Shaurli, evidenzia come il Fvg sia «terra generosa e in prima linea quando si tratta di dimostrare umanità». All'esterno della sede di Palmanova una cinquantina di manifestanti ripete slogan suddivisi tra contrarietà al Green pass e richiesta dell'uscita dell'Italia dalla Nato: «In una situazione come questa - commenta il governatore - dove stiamo accogliendo gente che scappa dalle bombe, bambini che hanno perso la famiglia, mi sembra assolutamente inopportuno fare questo tipo di iniziative oggi». Per Fedriga inopportuna è pure la polemica del presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin che critica Palazzo Chigi per «lo sgarbo istituzionale» e l'atteggiamento «tecnocratico» mostrato con il mancato invito di una rappresentanza del Consiglio a Palmanova. La sortita non passa inosservata e dalle parti della giunta filtra malumore per la polemica considerata fuori luogo e per la scelta di diffondere il comunicato a incontro in corso. --© RIPRODUZIONE RISERVATA