Brussa: «Rebulla fatti avanti Ci guadagna anche il Pd»

Tiziana CarpinelliLa stretta di mano è ancora un azzardo. Ma virtualmente la forma più ardita di contatto sociale ai tempi del Covid-19 sancisce l'ingresso del Terzo polo, o come altrimenti si chiamerà, nello scenario delle amministrative. A tendere la mano a Luciano Rebulla, poi, non è uno qualsiasi: il democratico ex Margherita, già sindaco di Staranzano, Franco Brussa, esponente del direttivo provinciale e regionale del partito di Enrico Letta. «È un amico da sempre - ammette - e credo che questa iniziativa possa essere molto utile, anche al Pd». Perché all'ala più moderata del suo schieramento potrebbe risultare ostico votare Cristiana Morsolin, «pur legittimamente espressa», e dunque il rischio è quello dell'astensione. E il partito che non vota, lo si è visto nel 2016, a Monfalcone pesa per il 48%, stando all'ultimo dato comunale a disposizione. In queste ore l'ex consigliere regionale staranzanese viene tirato per la giacchetta un po' da tutti, dal Pd e dai centristi. Fatta salva la fedeltà assoluta al proprio schieramento (e infatti si è speso «fornendo dei nomi per la lista monfalconese» in supporto della candidata Morsolin), Brussa è persuaso della bontà dell'operazione rebulliana, perché con un terzo polo a sparigliare le carte, l'ipotesi di un turno secco, senza spazio di manovra per l'eventuale secondo tempo, ha concretissime possibilità di naufragio. E non riuscire a chiudere la partita in un set, per Anna Cisint, equivarrebbe già a una mezza sconfitta o in ogni caso a un sonoro ridimensionamento. «Parliamoci chiaro: solo con un terzo contendente il Pd ha chance di arrivare al ballottaggio e quindi nella discesa in campo di Luciano Rebulla - argomenta Brussa - ha solo da guadagnarci, perché recupererebbe una parte di sostenitori del centrosinistra». Appunto elettori che magari non voterebbero Morsolin per partito preso, ma Rebulla - nel 2008 candidato civico in tandem con il Pd a Spilimbergo - sì. «Ho la sensazione - spiega il dem - che molte persone del mio "mondo", che votano Pd a livello nazionale e regionale siano in difficoltà ad appoggiarlo a Monfalcone». «Per questo - aggiunge il dem - incito Luciano ad andare avanti, pur consapevole che rimettersi in pista dopo trent'anni di assenza dal panorama monfalconese non sia semplice. Anzi ci vuole coraggio». «Il sindaco uscente, in uno scenario con due poli, ha già vinto - conclude Brussa -: dal punto di vista amministrativo non ha fatto malissimo, mentre dal punto di vista politico e istituzionale lasciamo perdere...Gli elettori potrebbero accordarle fiducia. Rebulla allontana la necessità di ottenere il 50,01% della totalità di schede per vincere al primo turno: per questo auspico si faccia avanti, nell'interesse anche del Pd».Ma non ci sono solo Rebulla e Morsolin ad agitare le acque del Cisint-bis. C'è anche l'area "ribelle" degli ex leghisti della prima ora, riversatisi su Territorio e Libertà. Che punta all'allargamento adocchiando l'area no Pass e no Vax di Grimolizzi & Orlando. E quindi è davvero scontata la partita monfalconese? --© RIPRODUZIONE RISERVATA