La prima variazione di Bilancio accende la sfida Cisint-Morsolin

Tiziana CarpinelliDoveva essere il primo (e forse l'ultimo) Consiglio comunale di confronto tra le due candidate alla poltrona più ambita di Monfalcone, il trono da sindaca, sono invece volati gli stracci. E non solo tra Anna Maria Cisint e Cristiana Morsolin, o in via generica tra maggioranza e opposizione, ma pure tra esponenti del centrodestra. Un mandato sempre sul filo del crinale quanto a rapporti politici tra istituzioni, sta terminando esattamente come è partito: all'insegna di un alto tasso di litigiosità. Però con l'ulteriore alzata di tiro, ieri, del possibile ricorso alle vie legali. E per una Morsolin intenzionata ad acquisire «verbali e registrazioni» della seduta, dopo l'intervento della sindaca Anna Cisint che, nel riferire della recente causa vinta dal Comune contro A2A, definiva «gravissimo» il fatto che «fondi pubblici siano stati destinati a cose private», ovvero «studi del Cnr» funzionali alla «gestione dell'azienda» anziché a iniziative dirette alla collettività come indicato in un precedente accordo sottoscritto dalla passata amministrazione, e per questo sta «valutando azioni» non meglio precisate in futuro, si è aggiunto a margine il vice Michele Luise, che pure medita di adire a vie legali perché «accusato di falsità in Consiglio». Qui la vicenda non ha però nulla a che vedere con la centrale, bensì con la conduzione dell'ospizio comunale all'ultima ondata di Covid-19: Massimo Asquini, l'ex assessore leghista ora nel Misto, riportando un articolo online del 2 febbraio (non della nostra testata) dove il medico rivendicava come la Casa albergo fosse l'unica a non aver «mai chiuso in questo periodo alla possibilità di usufruire delle due Stanze degli abbracci», ha contestato il punto, apostrofandolo appunto come «falsità». Ma il dibattito centrale è stato quello innestato sulla variazione numero 1 al bilancio previsionale 2022/2024. Tesa a modificare il documento finanziario per il recepimento dei 240 mila euro vinti dalla causa A2A e gli stanziamenti dei tre Pnrr portati a casa, relativi a più scuole. Variazione che per la maggioranza dovrebbe inorgoglire, visto che si tratta di un'iniezione non preventivata di liquidità a beneficio della comunità. Opposizione invece sulle barricate perché a seguito di una solo parziale approvazione, da parte del Collegio dei revisori dei conti, della proposta di deliberazione (parere negativo nella parte relativa all'opera di mitigazione del rischio sismico della media Randaccio, per il suo mancato inserimento nel programma triennale dei lavori pubblici, una questione tecnica dovuta a confliggenti interpretazioni normative tra Pnrr nazionale e regole generali) si è dovuto predisporre all'ultimo un emendamento per inserire l'intervento nell'elenco delle opere, oltretutto recepito dai consiglieri del centrosinistra sei minuti prima dell'avvio della massima assise.Per il centrosinistra dunque un pasticcio e l'ennesimo sgarbo istituzionale (non consentire un'analisi adeguata degli atti), per la maggioranza invece un cavillare perdendo di vista l'obiettivo: l'ottenimento di cospicue risorse, tra cui i 2,8 milioni per via Canaletto. Così la sindaca: «Una grave mancanza di rispetto verso i cittadini, che non si sia fatta rispettare la convenzione con A2A». E ancora: «Non si possono usare soldi pubblici per finalità private, in 30 anni di lavoro mai vista una roba del genere». «Intanto - ha ribattuto Morsolin - le sentenze bisogna leggerle. E poi se oggi ci sono questi soldi è perché si è avuta la lungimiranza politica di affrontare con la Regione un tavolo sul futuro della centrale, anche nel rispetto delle attività produttive presenti sul territorio. Il Comune ha avuto titolo a chiedere perché nell'accordo questo è stato definito e cioè che i soldi non andassero a studi che potessero esser a vantaggio dell'azienda: nel verbale del 2014 non c'è alcun assenso sull'uso dei fondi per quegli scopi, per questo l'ente ha vinto la causa. Di cosa stiamo parlando?». Inoltre «sul carbone siamo al punto zero». «Quel tavolo - la replica della sindaca - prevedeva la necessità di fare delle verifiche. E nonostante quel tavolo è pervenuta la proroga automatica al 2025 dell'Aia della centrale. Senza che nessuno dicesse A, B o C. Autorizzazione integrata che ora legittima il riavvio al carbone: la storia va detta senza raccontare bugie». Per la cronaca la variante è passata con i 14 voti della maggioranza e il sì de La nostra città. --© RIPRODUZIONE RISERVATA