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Tiziana CarpinelliTre punte a contendersi la rete. È lo schema calcistico delle amministrative di primavera. Perché ormai è quasi certo: non sarà una partita con due sole prime donne. Anzi il terzo player è uomo. Bocce cucite sul nome, che comunque tra qualche giorno sarà ufficializzato (ci sono ancora le ultime riserve da sciogliere), ma il lavorìo portato avanti dalla scorsa estate in maniera sotterranea, quasi carbonara, dalla civica Annamaria Furfaro per dare una spina dorsale al Terzo polo, ora senza la gamba grillina e tuttavia ancora con la stampella dei Pensionati, è progressivamente avanzato. Riuscendo a tirare dalla propria parte, con fibrillante campagna di scouting, ex sindaci, ex regionali, ex parlamentari di area centrista: gli scontenti della destra e pure della sinistra, che dopo le primarie, ai loro occhi, si è sbilanciata un po' troppo a sinistra. Un mare magnum che a Monfalcone, storicamente roccaforte della Balena bianca, resta sempre sconfinato. E perennemente alla ricerca di un riferimento politico, dopo che la sindaca uscente Anna Cisint, con il suo «piglio dirigista» - ed è questo che in sostanza le viene contestato dai centristi in cerca d'una terza via - ha fatto piazza pulita delle liturgie consiliari, assumendo in pectore ogni potere, ogni indirizzo, ogni ultima parola. Ora è sicuro: quest'anima palpita e alle elezioni ci sarà. Così, pur non accendendo ancora i riflettori sul listone, che sarà di natura civica (ma non sotto l'egida de La nostra città), per non svelarne anzitempo i candidati ha chiesto un contatto per far sapere alla città che il progetto alternativo a destra e sinistra è concreto. Ci sono degli uomini, con una storia, in campo. E per far sapere che quanti non si riconoscono con Cisint e le sue politiche né con Cristiana Morsolin e la sua coalizione potranno trovare qui la loro stella polare. Perché questa non ambisce a spegnersi e appiattirsi sul resto del firmamento in caso di ballottaggio: sin d'ora la compagine centrista giura e spergiura di rifiutare apparentamenti con chicchessia. A farsene garante Furfaro (che non sarà la candidata sindaca). Un nome invece scomodato nella veste di saggio consigliere e per certi versi portavoce, ma senza l'intenzione di scendere direttamente in campo e neppure nelle vesti di papabile consigliere, è quello dell'ex sindaco Luigi "Gigi" Blasig, conosciutissimo in città. Ieri è stato lui a trasmettere la nota dell'entità in fieri, il Terzo polo appunto. A testimoniare come stia prendendo corpo a Monfalcone l'ipotesi di far nascere un'area centrista interprete «della posizione intermedia tra lo schieramento che fa riferimento a Cisint e la sinistra rappresentata da Morsolin». «Ciò - spiega il Terzo polo - perché si è preso atto che le posizioni delle due candidate appaiono oppositive e divisive, collocandosi su fronti ideologici che non rappresentano la necessità di unità di cui la città ha bisogno e che ha sempre dimostrato di possedere in passato, quando Monfalcone ha attraversato situazioni delicatissime per la sua identità e futuro». La memoria va alla crisi della cantieristica di fine anni '70: Blasig, sindaco socialista, l'ha vissuta in presa diretta. «Oggi le questioni locali, nazionali e globali richiedono una capacità di risposta democratica e inclusiva, chiamando i cittadini a essere nuovamente partecipi e protagonisti, in un dialogo istituzionale allargato che affronti concretamente le problematiche che si presentano - prosegue lo schieramento -. Sotto tale aspetto si condivide la posizione del governatore Fedriga, tenuta in questi tempi difficili». Un Terzo polo dunque che «raccolga il contributo di quanti condividono un'idea di società, anche nel locale, espressione affrancata da rigurgiti di ideologie vetero staliniste o da richiami nostalgici neofascisti». E in conclusione «attorno agli esposti principi morali e sociali si concretizza velocemente un movimento di opinioni e condivisione che sta raccogliendo consenso e adesioni» in vista delle prossime elezioni comunali. Su questo fronte l'operazione allarga-coalizione intrapresa da Morsolin per inglobare il Terzo polo partendo dall'opposizione ricamata in un lustro si sfracella. Furfaro: «I rapporti restano ottimi, ma è chiaro che quello schieramento lì, dal nostro punto di vista, si è estremizzato». Mancano, quindi, i presupposti. Con un "terzo incomodo" potrebbe tuttavia stagliarsi lo scenario del ballottaggio: Cisint lo vorrà scongiurare, dopo aver incassato il placet di Forza Italia. A proposito: e se il Terzo polo, radunando gli scontenti, pensasse di apparecchiare un posto a tavola pure per Giuseppe Nicoli? --© RIPRODUZIONE RISERVATA