Biden compatta la Nato «Via insieme da Kabul»

Francesco Semprini / new yorkLasciamo l'Afghanistan ma non gli afghani. Questo in sintesi il messaggio inviato da Joe Biden nell'annunciare il ritiro delle truppe americane dalla guerra più lunga e più costosa della storia degli Stati Uniti. Messaggio rimbalzato a Bruxelles dove era in corso il vertice ministeriale Nato alla presenza del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha confermato il pieno coordinamento Usa-Italia su tempi e modalità di richiamo dei contingenti. «E' ora di porre fine a questa lunga guerra - afferma Biden -. Ma continueremo a sostenere il governo afghano senza implicazioni militari. Gli Usa hanno raggiunto il loro obiettivo 10 anni fa quando il leader di Al Qaeda, Osama bin Laden, fu ucciso da un commando Usa», durante il primo mandato presidenziale di Barack Obama. «Dopo - chiosa - le ragioni di stare lì sono diventate sempre meno chiare». «Abbiamo condiviso la posizione Usa. Si va verso una decisione epocale per la Nato, una decisione che prenderemo insieme ai nostri alleati», afferma Di Maio ringraziando i soldati italiani impegnati nelle missioni di pace nel mondo. «Non abbandoneremo mai il popolo afghano, - aggiunge alt titolare della Farnesina - che continueremo ad aiutare anche di più con progetti di cooperazione allo sviluppo, sostegno alle imprese, alla società civile, e alla tutela dei diritti umani».«Sono qui per lavorare in stretta collaborazione con i nostri alleati per un ritiro coordinato», dice quindi il segretario di Stato Antony Blinken giunto nella capitale belga assieme al segretario alla Difesa Usa Lloyd J. Austin III. La scadenza è quella dell'11 settembre, a venti anni di distanza dagli attacchi alle Torri gemelle che diedero inizio all'operazione Enduring Freedom e quindi alla missione Isaf poi trasformata in Resolute Support, entrambe sotto egida Nato. Ufficialmente, ci sono 2.500 soldati Usa in Afghanistan, a cui si aggiungono 7.000 di forze straniere (800 italiani) con compiti di supporto, assistenza e addestramento dei reparti di Kabul. L'obiettivo è portare a compimento il processo negoziale avviato da Donald Trump nel 2019 con i talebani a Doha, da cui era emersa inizialmente la data del 1° maggio per il ritiro. «Non potevamo infrangere la scadenza iniziale senza un chiaro piano di uscita», spiega una fonte di Washington.Al contempo l'obiettivo è portare avanti il dialogo intra-afghano con la conferenza di pace tra il governo di Kabul e i militanti del movimento fondato dal mullah Omar che si terrà a Istanbul alla fine di aprile sotto l'egida dell'Onu. Questa la principale indicazione emersa ieri a Bruxelles dove si è affrontato anche il tema delle «azioni aggressive della Russia in Ucraina e nei dintorni», come annunciato dal segretario della Nato, Jens Stoltenberg. Il quale ha ribadito la «preoccupazione» per il «massiccio rafforzamento militare» ai confini dell'Ucraina, vicenda su cui la Casa Bianca è perentoria: «Ci saranno conseguenze alle azioni di Mosca». --© RIPRODUZIONE RISERVATA