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SaluteI nostri medicisono straordinariCaro direttore, verso la fine di febbraio sono stata ricoverata per una settimana in Neurochirurgia per un urgente e delicato intervento chirurgico. L'operazione è riuscita perfettamente grazie alla competenza e bravura del personale medico, confermando ancora una volta la meritata fama della struttura ospedaliera. Ma quello che mi preme porre in rilievo è lo straordinario rapporto umano vissuto. Con il tanto lavoro di grande responsabilità che pesa sulle loro spalle ho sempre trovato medici e infermieri disponibili e competenti nel dare le informazioni richieste, nell'aiutare le persone sofferenti nel regalare un sorriso e una parola di conforto, di affetto. Penso che sono andati ben oltre a quello che impone il dovere professionale, che in un momento particolarmente difficile della mia vita sono stata sorretta ed aiutata. Ed è per questo che sento il dovere morale di dire pubblicamente un grandissimo grazie al nostro Ospedale. Siamo orgogliosi e fieri di voi per tutto quello che fate. Ada SabicStrutture sportiveI soldi per San Luigie il rugby dimenticatoGentile direttore, chiedo scusa, sono anziano e alle volte la memoria mi gioca brutti scherzi. Leggo sul quotidiano di sabato che il Comune elargisce 1 milione per il rinnovo del campo di S. Luigi. Prima reazione è un'esultanza sfrenata: Finalmente anche il Rugby avrà a Trieste un campo decoroso. Immediatamente l'euforia si raggela quando ricordo che il campo di S. Luigi, costruito in toto solo per il Rugby dal Gma era stato scippato al rugby e agli altri sport che qui praticavano attività già più di 30 anni fa da una società di calcio, e che da allora sono stati più volte elargiti abbondanti finanziamenti per il rinnovo, quando, in precedenza al rugby, per il mantenimento erano stati inviati solo alcune carriole di sabbia, e vergognosamente per un periodo di loppa, scarti dell'altoforno, materiale sì idroscopico, ma altamente infettivo. Mi fan ritornare il sorriso le dichiarazioni comiche del primo cittadino, che nel suo discorso ricorda la funzione educativa della società che con la sua azione leva i ragazzi dalla strada.Roberto MetzMigrantiL'occidente ignora le sue colpeBella domenica di sole, al mattino nei ristoranti si apparecchiano le tavolate: è "l'ultima domenica di libertà", sono contento per i proprietari e per chi vi lavora in questi tempi magri. Pomeriggio camminata in posto segreto: due ore senza incontrare nessuno. La primavera è ancora lontana, niente gemme sugli alberi, distese di bucaneve e qualche timida primula nei posti più riparati, ma il termometro alle tre del pomeriggio segna un grado sopra lo zero. Chiazze di neve nei posti all'ombra mostrano che la notte il clima deve essere rigido. Camminare è bello, anzi lo sarebbe ancora di più se passeggiando al limite del confine non si vedessero le tracce del passaggio dei migranti: zainetti abbandonati, scarpe consunte, calze e maglie gettate a terra con magri avanzi di un pasto e le tante bottiglie d'acqua vuote. Qualcuno su un albero ha posato sacchi di immondizia vuoti che nessuno riempirà e raccoglierà. Mi chiedo quante storie passano di notte per quel sentiero a cavallo del confine.Kabul - Trieste 6.050 km o otto milioni di passi se volete. Quanti confini valicati, quante umiliazioni subite, quante mance pagate agli aguzzini di turno per varcare un fiume, quanta fame, freddo, stanchezza accumulata per scappare da un paese in guerra da 42 anni quando i primi vennero a normalizzare. Quanti soldi raccolti nel villaggio natio e investiti in un viaggio della speranza che di certo non si fermerà qui?E che dire di chi ha attraversato il deserto, mangiato qualcosa in un'oasi dove è costume rifocillare il viandante , ma bisogna stare attenti ai predoni in quanto la razzia è ammessa? Chi sono i razziatori: i banditi del deserto o le nazioni che da secoli depredano il continente non loro con vari alibi? Adesso acquistiamo vasti territori per le terre rare con cui imbottire i nostri cellulari. E noi qui a dividere il capello in quattro per distinguere tra migranti politici e quelli economici e mentre ci accapigliamo in discussioni inutili assistiamo complici alla mutazione di status quando il migrante ci comoda per servirci a casa la pizza, per lavorare in sub-sub appalto, per accudire il nostro anziano, per lavorare in fonderia all'altoforno. Strano che un complesso di stati con 500 milioni di abitanti non si trovi posto per alcune centinaia di migliaia di persone.Perché noi, sazi del troppo, rivendichiamo la nostra libertà ed il nostro diritto di andare a fare benzina dove costa di meno. Ognuno ha le impellenze che crede.Siria con 10 anni di guerre, nazioni africane con guerre di confine che durano decenni, Yemen bombardato con razzi, boschi e campi con mine abbandonate, una nazione immensa fu ex possedimento personale di una casa reale europea. Abbiamo seminato vento per secoli, depredato il depredabile, ma scansiamo le responsabilità. Vendiamo loro armi, navi da guerra, mine forse pensando che servano per dissodare la terra o pescare, ma predichiamo di aiutarli a casa loro. Difficile farlo con le armi!"Questo condominio non gradisce la pubblicità" ennesimo segno della pelosa villania che ci ammanta. Facciamo finta di essere gentili e rifiutiamo anche il volantino nella cassetta della posta che invece permettere di vivere a qualcuno che poco ha e nulla chiede se non di aprirgli il portone.Rientriamo in auto, felici della camminata, tristi per quanto visto, avviliti per l'odio che ci copre gli occhi, dimentichi della grande finanza, delle bolle speculative che ci stanno rovinando ben più della pandemia e invece di ribellarci contro i ricchi banchieri che nella crisi sono diventati ancora più ricchi ci rivoltiamo contro i più poveri e indifesi: semplicemente perché è più facile.Fulvio ZontaCorsi formativiAbilitazione preclusaai fitoterapistiEgregio Direttore, periodicamente vengono organizzati corsi da enti regionali accreditati (ad esempio il Cefap) per il conseguimento del patentino di abilitazione all'acquisto ed all'utilizzo dei prodotti fitosanitari.Orbene l'ultimo corso, conclusosi oramai cinque mesi fa ha permesso esclusivamente ai corsisti del pordenonese di effettuare il necessario esame di abilitazione: a tutti gli altri residenti nelle altre tre (ex) province del Friuli Venezia Giulia non è stato concesso questo "privilegio".Tale patentino permette di implementare la propria attività imprenditoriale nel settore primario - settore del qual non serve le ricordi le molteplici criticità, acuite dall'odierna epidemia da Covid -19 - che viene fortemente compromessa dalla mancanza di questo fondamentale titolo abilitativo per qualsivoglia imprenditore del settore.Capisco che l'attuale situazione nazionale e planetaria imponga ogni dovuta cautela nello svolgimento di attività che possano comportare un minimo contatto interpersonale ma moltissime pubbliche amministrazioni hanno saputo individuare le opportune cautele senza interrompere il servizio pubblico svolto.Le scuole, pubbliche e private di ogni ordine e grado si sono adeguate e tengono on line o in presenza le lezioni; le università altrettanto; le autoscuole hanno ripreso le loro attività di scuola guida; on line si tengono interrogazioni, esami, prove di ammissione, e così via.Perché non è possibile anche per Ersa organizzare gli esami di cui sopra on line? E' una formula normalmente utilizzata in tante altre istituzioni, e darebbe un segnale di indubbia vicinanza al mondo dei professionisti dell'agricoltura: perché pagare un contoterzista quando si hanno già le competenze e manca solo la "bollinatura" dell'Ersa?Io penso che la pubblica amministrazione debba essere creativa e rispondere anche proattivamente alle legittime istanze dei cittadini, non rinchiudersi in se stessa "in attesa di tempi migliori" e lasciare che si arrangino.Franco RussoIl ritrovamentoI reperti archeologicirestino alla luceGentile direttore,sul Piccolo leggo con rammarico che gli eccezionali resti archeologici non amovibili rinvenuti in piazza della Cattedrale saranno attorniati da condotte dell'AcegasApsAmga e ricoperti. Al contrario una città rispettosa del suo prezioso patrimonio culturale li renderebbe visibili al pubblico, valorizzandoli anche sotto il profilo turistico. Allargherebbe poi lo scavo all'intera parte asfaltata della piazza, onde verificare l'esistenza di altri giacimenti archeologici. Se ne trovasse di non rimovibili sposterebbe i sottoservizi in punti più idonei e allestirebbe una Zona archeologica protetta, corredata da pannelli informativi multilingui. Quindi ricoprirebbe il resto della piazza con le originarie lastre ottocentesche di arenaria, se ancora presenti sotto il conglomerato bituminoso, o con altre analoghe. Infine eliminerebbe gli odierni parcheggi e creerebbe una bella area pedonale, interrotta al centro solo da una corsia di marcia per i veicoli diretti verso via San Giusto. Del resto l'articolo 39 delle Norme tecniche di attuazione del Piano Particolareggiato del centro storico adottato dalla Giunta comunale afferma che nelle Zone archeologiche «è consentita unicamente la realizzazione di strutture necessarie alla protezione e valorizzazione dei reperti archeologici anche in chiave turistica». Ciò dovrebbe valere anche per i resti romani e medievali riemersi recentemente nella vicina via della Cattedrale, che non andrebbero quindi rinterrati.Paolo Radivo