«Avere un tumore non è né una colpa né una condanna Parlarne è essenziale»
l'intervistaGianpaolo Sarti«Ho deciso di parlare della mia malattia perché ritengo che le donne non debbano vergognarsi di avere un cancro. E per far capire quanto la prevenzione sia fondamentale. Sono cose di cui bisogna parlare, queste, non nasconderle». È giugno quando Susanna Huckstep si accorge «di qualcosa di strano» al seno. «Stavo facendo la doccia. Inizialmente ho fatto finta di niente. Poi sono andata a farmi visitare». Huckstep, Miss Italia nell'84, madre, moglie, modella, oggi ha 50 anni. I medici le hanno diagnosticato un tumore tubolare maligno. «Potete capire lo choc. E anche la paura che le cure potessero intaccare il mio aspetto. Ma la cosa che mi ha preoccupava di più era mio figlio: era come se mi sentissi in colpa». Huckstep parla di sé, senza alcun imbarazzo, da un tavolo della pizzeria del marito Pietro Savarese, che aiuta nella gestione.Cominciamo da quel giorno di giugno. Era il periodo del mio compleanno. Mentre facevo la doccia, ho sentito qualcosa di diverso al seno. E mi son detta "forse è un gonfiore pre ciclo o un ormone che si scatena nella fase di pre menopausa". Ho lasciato perdere per qualche giorno. Poi, visto che comunque avrei dovuto fare una mammografia di controllo, sono andata a fare la biopsia. Io, peraltro, mi sono sempre sottoposta ai controlli una volta all'anno. Era preoccupata?Sono stati giorni di ansia, anche perché ci vuole del tempo per la risposta. Era un tumore tubolare di 7 millimetri, non troppo aggressivo ma comunque maligno e con una micro metastasi a un linfonodo. Per me è stata una botta. L'ha detto subito in famiglia?Al marito sì, perché io e lui siamo tanto uniti. Ma a mio figlio no perché mi sentivo in colpa. Glielo ho detto dopo l'intervento. Perché in colpa?Perché lui si preoccupa per la sua mamma. Ha 20 anni, studia a Milano. Non era accanto a me. Non me la sentivo di dirglielo al telefono. Dopo aver scoperto il tumore come stava?Nel panico, ho perso 5 chili in poco tempo. Non sapevo cosa mi sarebbe potuto succedere. Mi dicevo che non era possibile, che non poteva capitare proprio a me. Tra l'altro, proprio nel periodo in cui ho scoperto di avere il cancro, è successa anche un'altra brutta cosa. Cioè?Tra il periodo della biopsia e l'intervento è morta una mia amica, Eleonora Resta, Miss Italia dopo di me, nell'85. È morta per un tumore ai linfonodi, in un mese. Lei non ha avuto il tempo di curarsi. E lì ho pensato a come è stato decisivo il fatto che io sia andata subito a curarmi. E con questa intervista vorrei mandare un messaggio. Quale?Intanto bisogna fare la mammografia ogni anno. Ma non basta, serve anche l'ecografia. Perché nel mio caso, ad esempio, con la mammografia il tumore non era stato visto. Questo tipo di prevenzione va fatta a tutte le età. Credo sia necessario controllarsi sempre. Non mi rivolgo solo alle donne. Adesso ha ancora paura?La preoccupazione c'è sempre, ma ricordiamo che da un tumore ci si può salvare. Soprattutto se lo prendi in tempo. E puoi evitare cure pesanti, come le chemio. Io, proprio perché me ne sono resa conto subito, devo fare solo la radioterapia e la terapia ormonale. Ho cominciato le cure a Trieste, dove ho constatato una competenza altissima, e le proseguo a Milano, dove dispongono di uno strumento ancora più preciso. Perché parlarne in pubblico? Inizialmente credevo che il fatto di avere un tumore fosse una cosa mia, intima. Poi ho pensato che, così facendo, posso aiutare tante persone. Dovrà fare anche un intervento chirurgico?Sì, la quadrantectomia per togliere un pezzettino di seno. Ai medici ho detto che non ero preoccupata che lo rovinassero: per me era importante solo curarmi. Invece no, proprio loro mi hanno detto che il fattore estetico è importante. Perché dobbiamo poter vivere bene noi stesse. --