«Mi ha puntato contro l'arma Avrebbe potuto spararmi»
CERVIGNANO. È ancora inevitabilmente scosso il vigilante della sorveglianza diurna e notturna, che ha sventato l'assalto al bancomat alla filiale cervignanese della Mps (Antonveneta). Si è visto puntare un'arma contro. «Stavo transitando in auto lungo via Roma, ero diretto nella zona della stazione dei treni, dove avrei dovuto effettuare un altro controllo - racconta -. Mi trovavo a circa 150 metri di distanza dalla banca. A un certo punto ho visto correre un individuo, aveva indosso un passamontagna. Ho rallentato per capire che cosa stesse succedendo. L'ho sentito urlare "Via via, scappiamo". Proprio mentre stavo per fermare la macchina ho visto, all'altezza dell'incrocio con via Dante Alighieri, uno dei malviventi con in mano un'arma. Me l'ha puntata contro. A quel punto ho accelerato per togliermi immediatamente dalla traiettoria e ho fatto inversione per tornare indietro». Una banda di quattro persone, armate. «Erano in quattro - conferma l'agente -. Uno era alla guida della macchina e gli altri tre stavano cercando di mettere a segno il colpo. Avevano tutti indosso un passamontagna. Non ho avuto modo di individuare un accento o un particolare. È successo tutto in pochi minuti. Prima di scappare hanno fatto cadere a terra una batteria di una macchina, che avrebbero utilizzato per far saltare il bancomat. Sono riusciti a danneggiare solo lo sportellino da dove esce il denaro». Poi la fuga, a fari spenti. «Sono saliti tutti su un'automobile di grossa cilindrata, una berlina molto potente - racconta ancora la guardia giurata della sorveglianza diurna e notturna, che ha la sede principale a Trieste e che garantisce controlli su tutto il territorio - e sono scappati a fari spenti sgommando, diretti verso la stazione dei treni. Hanno girato in via Gorizia. I carabinieri sono arrivati sul posto praticamente in tempo reale. È stato un aiuto importante per me. Ero solo in macchina, non nascondo che sono preoccupato quando entro in servizio. Se mi avessero ferito nessuno avrebbe potuto aiutarmi. Da tempo chiediamo di poter lavorare assieme a un collega. Stavo solo transitando in via Roma, la centrale, in quel preciso momento, mentre mi stavo spostando, non sapeva quale strada stessi percorrendo. Sarebbe dovuto essere soltanto un trasferimento da un luogo all'altro e, invece, ho rischiato la vita». --E. M.