Libera parte dal Parco Basaglia e combatte i clan della camorra

Marco BisiachConfronto e riflessione sui concetto di legalità e recupero del territorio, ma anche integrazione, scambio di cultura e conoscenze, lavoro su progetti che in futuro potranno interessare Gorizia e l'Isontino. C'è tanto, e un po' di tutto questo, nel progetto che il coordinamento provinciale di Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e l'Azienda sanitaria Bassa friulana-Isontina hanno deciso di portare avanti nel corso di questo 2019, e che è culminato nella settimana che si è appena conclusa con una visita in Campania.Vi hanno preso parte in 24 tra rappresentanti del presidio Marcella Di Levrano di Libera - nello specifico Francesca Giglione e Davide Sofia -, operatori e persone seguite dai Centri di salute mentale di Gorizia, Monfalcone e Latisana, che per sette giorni e fino a oggi sono stati ospiti a Casal di Principe, in provincia di Caserta. Il tutto per incontrare e conoscere i casalesi. E non ovviamente i Casalesi tristemente noti per i fatti di cronaca nera legati alla camorra o per le fiction televisive tanto di moda di questi tempi, ma piuttosto i casalesi intesi come la gente di Casal di Principe, i cittadini e le realtà associative che vivono il territorio agro-aversano, e che dopo l'uccisione di don Giuseppe "Peppe" Diana per mano della camorra il 19 marzo 1994 hanno saputo rispondere con determinazione a chi voleva controllare il territorio con violenza e soprusi. Lo hanno fatto dando vita a cooperative sociali in grado di portare aggregazione e opportunità lavorative, coinvolgendo i soggetti deboli e disagiati, e recuperando, valorizzandoli, i beni confiscati alla camorra. Un tanto sintetizzato dallo slogan "Casalesi non è il nome di un clan, ma il nome di un popolo!". Ecco, proprio alla scoperta di queste realtà, luoghi e persone è andata la "spedizione" isontina di Libera e dei tre Csm. «Il progetto è nato nel marzo scorso, in seguito alla visita di don Luigi Ciotti a Gorizia - spiega Giglione, che ha accompagnato la delegazione in Campania -, per parlare con gli studenti e poi visitare il Parco Basaglia. Ci venne l'idea di proporre un percorso comune con i Centri di salute mentale, che si è sviluppato attraverso tre incontri e ora è sfociato in questa visita sul territorio».Il viaggio è stato organizzato grazie alla collaborazione del Comitato don Peppe Diana, e ha portato il gruppo isontino non solo a Casal di Principe, ma anche in molte altre località, tra le quali Caserta. Il valore aggiunto dell'esperienza e del progetto è stato quello di mettere i partecipanti in contatto con realtà che dalle difficoltà e da un evento luttuoso (l'uccisione di don Diana) hanno saputo rinascere. «Tutti noi abbiamo potuto ammirare esempi di riqualificazione del territorio - dice Giglione -, è stato un percorso intenso e pieno di momenti e incontri differenti. I ragazzi seguiti dai Centri di salute mentale resteranno in contatto con le associazioni e le persone che abbiamo incontrato, e dal progetto sono emersi spunti che potranno concretizzarsi in futuro in nuove iniziative di promozione della legalità e valorizzazione di spazi e luoghi del territorio anche nell'Isontino». -- BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI