De Monte punta al bis all'Europarlamento
di Marco BallicowTRIESTECi sono le elezioni politiche a stretto giro, ma Isabella De Monte non ha tentazioni. «Un ritorno al Senato? No, continuo il mio impegno a Bruxelles». A Udine l'europarlamentare del Pd illustra il bilancio sociale 2017, elencando le cose fatte e da fare, i risultati centrati e quelli da inseguire, gli scenari «cruciali» da gennaio in avanti. In primavera si vota anche in Friuli Venezia Giulia, non solo a Roma. E De Monte trasmette la convinzione di una partita aperta per Sergio Bolzonello e il centrosinistra, pur con il vento contrario: «Il nostro percorso democratico ha avuto tempi forse più lunghi di quanto era auspicabile, ma comunque utili per proporre una candidatura all'altezza. Nell'altro schieramento gli accordi sono invece ancora in alto mare». Le alleanze? «Stiamo andando avanti. Sono fiduciosa che riusciremo a mettere in campo una campagna competitiva. Compatibilmente con il mio lavoro nel Parlamento europeo, il mio contribuito non mancherà». La parola chiave, sottolinea De Monte, è «coerenza». «Dalla Regione allo Stato all'Europa noi ci muoviamo in maniera univoca. Dall'altra parte ci sono Forza Italia e Lega che la pensano in maniera opposta sulla Ue». Una Ue che ha visto l'eurodeputata partecipare a 55 sessioni plenarie su 58 e registrare il 99% di presenze al voto in aula, impegni della commissione Trasporti e turismo a parte. I nodi affrontati? «Quelli delle deleghe, ma anche casi specifici: dalla cancellazione dei voli Ryanair alla vicenda Fincantieri Stx-France, dalla vignetta slovena ai controlli rafforzati da parte dell'Austria ai confini con l'Italia, fino alle piattaforme online per la sharing economy come Uber e Airbnb». De Monte fa inoltre sapere di essersi interessata alle vicende di Giulio Regeni e di Elisa Valent, studenti italiani morti all'estero. Alla fine del prossimo mese, è in programma una sua presenza all'università di Cambridge, dov'era iscritto Regeni, per «incontrare i responsabili dell'Ateneo, con la partecipazione e il supporto di due deputati inglesi», e un incontro con l'ambasciatore italiano in Egitto Giampaolo Cantini. Nel merito dell'autotrasporto - oggi sarà a bordo di un tir tra Fvg e Veneto per un monitoraggio su strada - l'europarlamentare parla di «sei mesi cruciali» tra gennaio e giugno, in vista della revisione del Pacchetto stradale della Commissione europea. «Da alcuni punti del dossier dipende la possibilità delle nostre aziende di reggere la concorrenza feroce con l'Est Europa - spiega -. Implementare l'uso del tachigrafo intelligente, digitalizzare pratiche e permessi, modificare le regole sui tempi di guida e di riposo degli autotrasportatori: solo così si possono contrastare il cabotaggio illegale e la concorrenza sleale». In agenda anche il tentativo di «individuare per il tram di Opicina una linea di finanziamento europea: un bando con scadenza in aprile per la promozione della mobilità sostenibile». Quanto al turismo, il primo obiettivo è di «fare approvare una normativa comunitaria sull'enoturismo. Serve una legge europea che regolamenti il settore, attraverso la quale anche i piccoli produttori possano vendere i propri prodotti, organizzare degustazioni, proporre ai turismi esperienze particolari come la vendemmia». Il giro d'affari stimato in Fvg è di un milione di euro l'anno. «Esistono numerose attività che i vignaioli indipendenti non possono svolgere a causa di vincoli legislativi, burocratici, amministrativi e fiscali. Solo una norma ad hoc potrebbe abbattere tali barriere e permettere ai vignaioli di ampliare notevolmente la propria attività, creando sviluppo e lavoro».©RIPRODUZIONE RISERVATA